Le freccette puntano in basso. Calano potere d’acquisto delle famiglie italiane e prestiti delle banche. D’altra parte, calano anche spread e tassi d’interesse sui finanziamenti a famiglie e imprese.

L’Istat rileva che, tenuto conto dell’inflazione, il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto nel terzo trimestre 2012 dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, e del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. Questo porta a un calo generale del 4,1% negli ultimi due anni. Stesso scenario per quanto riguarda il reddito disponibile delle famiglie consumatrici che, nonostante un aumento dello 0,5% da luglio a settembre 2012, è diminuito dell’1,9% in confronto al corrispondente periodo del 2011. Il risultato è un calo della spesa delle famiglie per i consumi finali del 2,2% nel penultimo trimestre 2012 rispetto a quello 2011.

Calano spread prestiti e consumi

Crisi: calano spread, prestiti e consumi

Segue il trend la Banca d’Italia, secondo la quale i prestiti delle banche sono scesi dell’1,5% su base annua, con un calo per le famiglie dello 0,3% e uno per le imprese del 3,4 per cento. “La crisi sistemica causata dall’avidità dei banchieri ha prodotto l’aumento della pressione fiscale, l’aggravamento della disoccupazione, la fiammata dell’inflazione, il record del debito pubblico, addossando costi di 1.705 euro su ognuno dei sessanta milioni di abitanti, per la disperazione delle famiglie e delle pmi”, sostengono Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, presidenti di Adusbef e Federconsumatori. Che puntano il dito contro “le scorribande finanziarie delle banche, che, invece di assecondare le richieste di credito delle famiglie e del mondo produttivo e contribuire così alla ripresa, in assenza di adeguati controlli di Bankitalia, fanno il bello e cattivo tempo utilizzando i 274 miliardi di euro prestati dalla Bce al tasso dell’1% per fare profitti “.

Non tutti i cali però vengono per nuocere. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è sceso oggi a 267 punti, con un rendimento del 4,19% (il minimo da luglio 2011). Scendono anche i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo, diminuiti al 9,49% (a ottobre erano 9,65). I tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle imprese calano dello 0,02% rispetto ad ottobre 2011 per gli importi inferiori a un milione di euro, mentre salgono dello 0,04% per gli importi superiori. Insomma, piuttosto che niente è meglio piuttosto.

Alessandro Minissi