Caro bollette e caro carburante. Due problemi che il governo affronterà con interventi mirati, su cui lavorano i tecnici di Palazzo Chigi e che domani, 18 marzo, approderanno per il via libera in Consiglio dei Ministri.

Meno accise – Il pacchetto di misure conterrà anzitutto un taglio alle accise su benzina e gasolio, che oggi ammontano a 0,728 euro al litro per la prima e 0,617 per il secondo. Il meccanismo sarà quello dell’accisa mobile, già sperimentato nel 2007-2008: le tasse sui carburanti e sull’Iva a essi applicata si abbasseranno al crescere del prezzo alla pompa per alleggerire il carico complessivo. È stato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a illustrare al Senato l’intervento governativo. In pratica, il «maggior gettito dell’iva» derivato dall’aumento dei prezzi sarà utilizzato per «ridurre le accise e dunque il prezzo finale». In totale, stima il ministero dell’Economia, nei primi tre mesi dell’anno l’erario ha incassato tra i 600 e i 700 milioni di euro in più. Se “rtestituita” per i prossimi due mesi, questa somma dovrebbe abbassare di 10-15 centesimi il prezzo al litro dei carburanti. Ma è un rimborso solo parziale, perché da inizio anno la benzina è aumentata di 46 centesimi al litro e il gasolio di 57 centesimi.

Bollette e golden power – Per aiutare famiglie e imprese in difficoltà, il governo starebbe lavorando anche a una ulteriore rateizzazione delle bollette di luce e gas e a un rafforzamento dei bonus di sostegno esistenti, tra cui quello che prevede sconti per i nuclei familiari che vivono in situazioni di disagio economico. Intanto il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando a un “fondo per il sostegno del fabbisogno energetico delle attività produttive” da 800 milioni e a un ampliamento (valore 1 miliardo) del fondo di garanzia per le 150mila imprese con meno di 500 dipendenti colpite dal caro energia. Mentre per il futuro il governo sta abbozzando un allargamento del “golden power”, il potere che permette a uno Stato di bloccare o condizionare le operazioni finanziarie che danneggiano l’interesse nazionale. Le iniziative del governo non hanno comunque soddisfatto le attese di tutte le parti sociali. E’ il caso della Confindustria, il cui presidente Carlo Bonomi vorrebbe misure più incisive, come «il taglio delle imposte indirette sui carburanti».