Il prato pret- à- porter. Una delle innovazioni dei giovani di Coldiretti presentate in Assemblea

Un giovane su tre pur di lavorare farebbe lo spazzino. Più di un quarantenne su quattro vive grazie alla “paghetta” dei genitori. L’età media della classe dirigente italiana è di 58 anni, la più alta tra tutti i Paesi europei. Scenari in un Paese in forte crisi economica che emergono dalla prima analisi Coldiretti/Swg su “I giovani e la crisi”, presentata all’Assemblea dei giovani dell’organizzazione agricola in vista della presentazione del piano del Governo Letta per contrastare l’alto tasso di disoccupazione giovanile. “L’analisi evidenzia un forte spirito di sacrificio delle giovani generazioni che li porta addirittura a rinunciare a diritti del lavoro fondamentali”, ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini e “questo non può essere consentito in un Paese civile come l’Italia”. Visto che il lavoro scarseggia, allora, il 51% dei giovani sotto i 40 anni è pronto ad espatriare per trovare lavoro mentre il 64% è disponibile a cambiare città.

Tra i meno giovani la situazione non è migliore. Secondo l’indagine di Coldiretti/ Swg il 28% degli intervistati tra i 35 e i 40 anni sopravvive con i soldi di mamma e papà, così come il 43% di quelli tra 25 e 34 anni e l’89% dei giovani tra 18 e 24 anni. “Da segnalare che –  si legge nell’analisi della Coldiretti – l’aiuto economico dei genitori continua anche per più di un giovane occupato su quattro (27 per cento) che non è comunque in grado di rinunciare al supporto finanziario dai familiari”. La famiglia, in questo scenario, è diventata una “rete di protezione sociale determinante che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno”, ha aggiunto il presidente della Coldiretti Sergio Marini.

L’organizzazione del comparto agricolo, in collaborazione con il Gruppo 2013, ha puntato poi la propria attenzione sulla classe dirigente impegnata in politica, economia e pubblica amministrazione. Il ringiovanimento che ha interessato la classe politica con le ultime elezioni di febbraio, non ha però coinvolto i “potenti” impegnati nelle altre attività. Nelle banche il primato dei “capelli bianchi”: l’età media dei dirigenti è di 69 anni, addirittura più elevata dei vescovi in carica. Il presidente di Ubi Banca ha 82 anni, quello di Intesa San Paolo 81. Superano l’età pensionabile anche i presidenti di Ferrovie dello Stato (Lamberto Cardia: 79 anni), Concessionaria servizi assicurativi pubblici (Andrea Monorchio: 74 anni), Cassa Depositi e Prestiti (Franco Bassanini: 73 anni), Expo 2015 (Diana Bracco: 72 anni), Fintecnica (Maurizio Prato: 72 anni), Sace (Giovanni Castellaneta: 71 anni), Sogin (Giancarlo Aragona: 71 anni), Alitalia (Roberto Colannino: 70 anni), Poste Italiane (Giovanni Ialongo: 69 anni), Rai (Anna Maria Tarantola: 68 anni), Finmeccanica (Giuseppe Orsi: 68 anni), Invitalia (Giancarlo Innocenzi Botti: 68 anni). Sopra i 65 anni anche gli ad di Gestori servizi energetici (Nando Pasquali: 68 anni), Eni (Paolo Scaroni: 67 anni) ed Enel (Fulvio Conti: 66 anni).

Luigi Brindisi