Consumi a picco ai livelli di 13 anni fa. Non solo si esce di meno, ma si risparmia anche su alimentari, bevande e tabacchi. La fotografia effettuata da Confcommercio riporta l’Italia a inizio millennio. L’indicatore dei Consumi della Confederazione delle Imprese (Icc) registra a marzo una flessione del 4,2 per cento e la compressione dei livelli di spesa.

Il dato più negativo è ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda registra una riduzione dell’8,5 per cento. «Permane una situazione fortemente critica che interessa tutti i segmenti che compongono il comparto e che non sembra essere ancora giunta ad un punto di svolta» spiega Confcommercio.

Riduzioni dei consumi significative hanno, infatti, interessato anche i beni e servizi ricreativi (-5,6 per cento), gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-3,0 per cento), gli alberghi e i pasti e le consumazioni fuori casa (-2,8 per cento ) e i beni e servizi per la casa (-2,7 per cento). Solo il settore dei beni e servizi per le comunicazioni mostra un aumento (+3,1 per cento su marzo 2012).

Per il mese di maggio Confcommercio stima «una variazione congiunturale dell’indice dei prezzi al consumo dello 0,1 per cento, con un tasso di crescita tendenziale dell’1,3», immaginando che con il mese di aprile si sia chiusa la fase di rapido rientro dell’inflazione.  In atto dall’ultimo trimestre del 2012, «questo dato dovrebbe rimanere attestato, almeno fino all’estate, su valori inferiori all’1,5 per cento».

Silvia Morosi