Alessandro Laterza, presidente del Comitato Mezzogiorno di Confindustria

Il Sud del paese «sta soffrendo in maniera molto pesante le conseguenze della crisi», in particolare nei settori dell’economia reale, del manifatturiero e dell’industria. A lanciare l’allarme è il vicepresidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno, Alessandro Laterza, in occasione  di un convegno organizzato sui fondi strutturali e sulle opportunità legate agli investimenti.

Il Mezzogiorno, dove sono stati aperti oltre 50 tavoli di crisi aziendali, ha «in sé le potenzialità per farcela, come dimostrano i dati sull’export» sottolinea Laterza. Che ha evidenziato l’importanza «di intervenire a sostegno della competitività e dei fattori di contesto per non rischiare la desertificazione industriale». In uno scenario «di costante riduzione delle risorse pubbliche per gli investimenti» (la spesa pubblica in conto capitale si è ridotta da circa 22 miliardi del 2007 a poco più di 15 nel 2011), i fondi strutturali europei rappresentano la fonte finanziaria decisiva e al momento tangibile.

Non servono, quindi, secondo Confindustria «ricette miracolistiche, assistenzialismo e grandi promesse che per tradizione si moltiplicano in campagna elettorale», ma strumenti concretamente efficaci di politica infrastrutturale e criteri chiari per l’utilizzo delle risorse. «Il gap infrastrutturale del Mezzogiorno è uno dei principali freni agli investimenti delle imprese, italiane ed estere» nota Laterza, suggerendo di concentrare una quota delle risorse sulle grandi reti, far convergere risorse pubbliche e private sul completamento dei Grandi Progetti avviati e migliorare la collaborazione tra amministrazioni centrali e regionali. Giudicando positivamente la politica adottata da Fabrizio Barca, Ministro per la Coesione Territoriale, Laterza si augura che «le imprese vogliano e facciano la loro parte, e che le forze politiche parlino con il linguaggio della verità e non con quello del consenso».

Silvia Morosi