Partenza positiva per i Btp Italia, i titoli di Stato indicizzati al tasso di inflazione nazionale il cui acquisto finanzierà le spese del governo per far fronte all’emergenza Covid-19: supporto del sistema sanitario, salvaguardia del lavoro, sostegno all’economia. Il titolo ha scadenza quinquennale e, oltre che nella propria banca o in un Ufficio Postale abilitato, potrà essere acquistato tramite home banking abilitato alle funzioni di trading. La prima fase di vendita è come sempre dedicata ai risparmiatori individuali, dal 18 al 20 maggio (il taglio è pensato particolarmente per le famiglie). La seconda, prevista solo nella giornata di giovedì 21, riguarderà invece gli investitori istituzionali (società private o enti pubblici). Le richieste della prima mattinata di lancio hanno fatto registrare 700 milioni di euro nella prima ora e quasi 2 miliardi a metà giornata, per arrivare poi a superare i 4 miliardi di euro, numeri molto più alti della precedente emissione di ottobre. «Poco, poco, ancora non basta: dobbiamo fare di più», commenta Marco Di Giacomo, Sales Manager della banca austriaca Raiffeisen. «In questo Btp c’è un tasso vantaggioso che oggi non esiste sul mercato. Ma non bisogna comprarlo solo per farci un margine, si fa anche per sostenere l’economia. Dare una mano all’Italia oggi è una responsabilità di tutti».

Come funziona il Btp Italia – Si capisce come le circostanze straordinarie impongano la ricerca di una platea il più possibile ampia. Quindi anche condizioni particolarmente vantaggiose per invogliare le famiglie a investire sullo Stato. Anche per questo il tasso minimo garantito dal ministero del Tesoro è stato fissato all’1,4%, e potrebbe essere ritoccato al rialzo fino a giovedì. Già così, è più del doppio dell’ultima emissione vista lo scorso anno. «Certo, i titoli governativi hanno insito un rischio legato alla tenuta dello Stato, ma io credo proprio che l’Italia ci sarà ancora nel 2025 (cioè quando scadrà il titolo, ndr). A questi patti diventa più sicuro spostare i soldi sul Btp che tenerli in banca – continua Di Giacomo – c’è più possibilità che fallisca la banca che lo Stato». Il Btp Italia è indicizzato al tasso di inflazione nazionale, calcolato sull’indice Foi (Indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), ma in caso di deflazione è prevista una protezione sia alla quota capitale, sia agli interessi. «Le cedole saranno pagate ogni sei mesi e questo generalmente piace agli italiani – spiega Di Giacomo – inoltre la tassazione è al 12,5% invece che al 26% (come sempre avviene per i titoli di Stato, ndr), e sono titoli che non impongono un tasso in caso d’uscita», cioè non si spende di più in caso di riscatto anticipato. Dall’altra parte però è previsto un premio di fedeltà per chi terrà i titoli fino a scadenza (maggio 2025) pari all’8 per mille lordo sul valore nominale dell’investimento. Altri vantaggi: «Non si paga la tassa per il passaggio di proprietà. È un acquisto famigliare, come se si comprasse oro. Non ci sono costi di sottoscrizione. Il nonno può comprarli per lasciarli ai nipoti, senza il timore di venire a mancare prima della scadenza».

Ripagare i 55 miliardi – «Lo Stato ha messo a disposizione con la manovra 55 miliardi per far ripartire il Paese – aggiunge Di Giacomo – non dico che dobbiamo ripagarli tutti, ma mi aspetto che sia almeno una parte sostanziosa. Se prendiamo la quota a sostegno delle partite iva, i famosi 600 euro, e li moltiplichiamo per 60 milioni di italiani, abbiamo già 36 miliardi solo nella prima fase di retail», quella dedicata ai risparmiatori individuali. Seicento euro in Btp per ogni italiano è ovviamente una media generalizzata su tutta la popolazione con cui Di Giacomo prova a fare una stima: «In realtà il taglio minimo è 1.000 euro, ed è acquistabile solo a multipli di 1.000», spiega. «In questo momento di difficoltà, è come mettere i soldi in una cassa comune per la ricostruzione – conclude Di Giacomo – Conviene a tutti. Sarebbe bello rifinanziare almeno la metà dei 55 miliardi messi a disposizione dal governo. Poi dagli investitori istituzionali giovedì mi aspetto altri 20 miliardi».