Il Senato americano ha approvato all’unanimità (nella notte tra mercoledì 25 e giovedì 26 marzo) il piano record per il soccorso economico contro il Coronavirus. Senza precedenti nella storia degli Stati Uniti, prevede duemila miliardi di dollari in aiuti alle famiglie, alla sanità e alle aziende. Il voto, frutto di negoziati tra i leader repubblicani e democratici e la Casa Bianca, si era arenato a causa delle resistenze di quattro parlamentari repubblicani che accusavano il piano di essere troppo generoso con i disoccupati. La manovra è stata pensata per evitare che il Paese sprofondi nella depressione proprio mentre sta vivendo il momento più difficile dall’inizio dell’epidemia, le cui vittime hanno superato quota mille. Il piano dovrà ora essere approvato dalla Camera dei rappresentanti a maggioranza democratica con un voto previsto venerdì, prima di essere promulgato dal Presidente Donald Trump. Ma non mancano le critiche di chi reputa insufficiente lo sforzo economico, tra cui il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo.
Il bollettino – Secondo l’ultimo aggiornamento della Johns Hopkins University, i decessi sono passati da 600 (dato di martedì 24) a 1031. I casi positivi al Covid-19 sono più di 60 mila con 200 morti solo nelle ultime 24 ore. La città di New Orleans è quella con il tasso di crescita dei contagi più alto del Paese e potrebbe presto diventare un nuovo focolaio.
Il piano – Il maxi-pacchetto di aiuti è pari al 9% del Pil americano ed è il doppio del piano di ricostruzione adottato dopo la crisi finanziaria del 2008. I duemila miliardi di dollari verranno erogati sotto forma di assegni di sostegno al reddito, sussidi di disoccupazione, prestiti e salvataggi per imprese e settori in affanno, fondi per ospedali e sistema sanitario. Il piano prevede assegni diretti a tutti gli americani da 1.200 dollari. L’ammontare dei contributi scenderà progressivamente sopra i redditi di 75.000 l’anno, fino a svanire al raggiungimento dei 99.000 dollari. Saranno inoltre erogati altri 500 dollari per ogni bambino. Gli ospedali riceveranno oltre cento miliardi. Un fondo speciale del Tesoro da 500 miliardi garantirà prestiti attraverso la Federal Reserve alle grandi aziende e ai settori sotto pressione. Altri 350 milioni andranno alle piccole imprese. Alcuni settori riceveranno aiuti particolari: le compagnie aeree 50 miliardi, metà in prestiti, con il governo che potrà in cambio rilevare quote nel capitale. I settori strategici per la sicurezza nazionale avranno 17 miliardi.
Le condizioni – Le imprese che ricevono i finanziamenti non potranno effettuare buyback azionari né pagare dividendi finché non avranno restituito i prestiti. I democratici hanno ottenuto che i fondi siano supervisionati da una commissione del Congresso e da un ispettore generale. Inoltre un paragrafo stabilisce che le compagnie controllate almeno al 20 per cento da Trump e i suoi familiari, da funzionari della Casa Bianca e da esponenti del Parlamento non potranno ricevere soccorsi.
Le polemiche – Il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo ha giudicato «terribile» la manovra per il suo Stato che così riceverebbe soltanto 3,8 miliardi, «una goccia nell’oceano». Non mancano le critiche di chi reputa insufficienti gli aiuti, soprattutto per la sanità e le famiglie. E chi sottolinea che varie lobby, come quella della ristorazione e dell’ospitalità, abbiano ricevuto importanti sgravi fiscali.