L’Europa sorride all’automobile made in Italy. Il gruppo Fca registra il terzo mese di crescita con una percentuale superiore a quella del mercato e festeggia undici mesi consecutivi con segno più nel continente. Rispetto allo scorso novembre, le immatricolazioni di macchine prodotte dalla società del Lingotto sono cresciute del 18,3%. Teste di serie: Panda e 500, che dominano nel segmento A, quello delle cosiddette minicars (o super-utilitarie). E ai consumatori piace viaggiare comodi, perché l’auto più scelta nel menù Fiat-Chrysler è la 500L.
In generale il mercato europeo si è ripreso: le vendite del 2015 hanno già superato quelle del 2014. I dati Efta – l’Associazione Europea di Libero Scambio – evidenziano ventisette mesi di segno più nelle vendite delle autovetture. A novembre, si registra un incremento del 13,7% rispetto all’anno scorso. Tra i Paesi trainanti anche l’Italia, con un +23.5%. Meglio di noi, solo la Spagna (+25,4%).
E Sergio Marchionne sta già organizzando il debutto di Ferrari a Piazza Affari. Dopo l’avvio della vendita di azioni a Wall Street il 21 ottobre, il Cavallino Rampante cavalcherà anche la Borsa di Milano a partire dal 4 gennaio. La quotazione, ricorda l’azienda, rientra nell’ambito di una serie di operazioni volte a realizzare la separazione tra Ferrari e l’attuale capogruppo Fca. E sembra che l’amministratore delegato stia programmando di allontanarsi dalla casa di auto da corsa anche in pista: «Stiamo pensando a far tornare l’Alfa Romeo in Formula 1. Penso che in un paio d’anni ce la possiamo fare». È dal 1988 che il Biscione manca dal mondiale di macchine da corsa. Difficile che la Ferrari abbandoni le gare mondiali di velocità. Più probabile che si trovi a fianco un nuovo avversario, che viene dalla sua stessa famiglia. E forse già si percepisce per chi tiferebbe Marchionne: «È incredibile come il marchio Alfa Romeo resti nel cuore della gente».
Michela Rovelli