L’Italia nel 2020 riprenderà a crescere ma «molto gradualmente»: +0,4% nel 2020 e +0,5% nel 2021, rispetto al misero +0,2% di quest’anno.E’ questo il risultato emerso dalle Prospettive economiche dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) che per il nostro Paese prevede un futuro in bianco e nero. Se la crescita ci sarà, sarà ancora troppo lenta rispetto al resto d’Europa: a pesare saranno «la fiacca domanda esterna» e le «persistenti incertezze» legati agli attriti commerciali globali. Dall’altra parte però, gli economisti parigini sembrano dare fiducia al governo Conte che sta provando ad approvare la legge di bilancio 2020: i consumi degli italiani, si legge nella relazione presentata giovedì mattina, dovrebbero crescere (seppur «in modo moderato») «spinti dalla stabilizzazione della fiducia dei consumatori e dai tagli del cuneo fiscale per molti lavori dipendenti». Per questo il capo economista dell’Ocse, Laurence Boone, ha detto all’Ansa che «in Italia si comincia a vedere una luce ed è bene così».

Il debito cresce ancora – Tra gli elementi più negativi messi in evidenza dall’Ocse c’è sicuramente il debito, diventato lo spettro di tutti i governi italiani: «Le misure fiscali adottate dall’Italia e una crescita più lenta – scrivono gli economisti – faranno crescere il debito pubblico al 136% de Pil nel 2019 e al 136,1% nel 2020». Poi l’Ocse prevede che il debito torni a scendere dal 2021, quando arriverà a quota 135,6%. Su questo Boone ha spiegato che se l’Italia vuole ridurre il suo debito pubblico deve «avere più crescita». Peggiora anche l’avanzo primario (la differenza tra le entrate e le spese correnti della pubblica amministrazione al netto degli interessi sul debito): scenderà ancora dall’1,3% del 2018 e del 2019 all’1% del 2020 per poi stabilizzarsi solo nel 2021.

La disoccupazione scende – Dati rassicuranti invece sul fronte della disoccupazione che nel 2019 e nel 2020 calerà al 10% dopo il 10,6% del 2018: «L’occupazione – si legge nella scheda di sintesi dedicata all’Italia – ha continuato a crescere, anche se ad un ritmo più lento, con una quota maggiore di nuove assunzioni coperte da contratti a tempo indeterminato».

«Fare le riforme» – La capo economista dell’Ocse Boone ha quindi lanciato un appello all’Italia per continuare su questa strada: «Andare avanti con le riforme – ha detto – è la chiave per combattere l’incertezza e ripristinare un buon clima economico nel Paese». Poi ha spiegato che la crescita così lenta dipende dall’attuale congiuntura globale caratterizzata da «tensioni commerciali, bassa crescita e bassi libelli di scambi e investimenti».