Piazza Affari, sede della Borsa a Milano

Piazza Affari, sede della Borsa a Milano

Ci vuole prudenza. La Banca d’Italia, in una comunicazione di mercoledì 13 marzo, ha lanciato un appello agli istituti di credito che hanno chiuso il 2012 in perdita o con un Tier (indice patrimoniale) inferiore alle aspettative. Cioè la maggior parte delle banche italiane. La risposta, ai bilanci in rosso, sono una serie di restrizioni arrivate direttamente da via Nazionale, dove si trova la sede di Bankitalia.

No alla distribuzione dei dividendi e nessun bonus ai vertici. Sono queste le prime richieste di Bankitalia di fronte ai bilanci pesantemente negativi dell’anno appena concluso. Tagliare i bonus ai manager, dunque e se necessario anche al personale. La misura non deve “essere aggirata” con un aumento dello stipendio fisso o del variabile per gli anni successivi, aggiunge Bankitalia nella nota, ma le banche «devono rafforzare i presidi a fronte del deterioramento degli attivi». Una cura anche per il futuro, in vista del perdurare della recessione.

Ad indirizzare Bankitalia verso un controllo “rigido” è soprattutto «l’incertezza della ripresa della domanda interna». L’ultima rilevazione dell’Istat ha da poco registrato come nell’ultimo trimestre del 2012 la domanda interna sia diminuita drastiscamente rispetto ai tre mesi precedenti. I consumi finali nazionali a -0,5 per cento e a -1,2 gli investimenti fissi lordi. In un mercato immobile come quello italiano, gli istituti di credito devono quindi muoversi con prudenza e cautela.

Al quadro negativo del 2012 non fanno eccezione nemmeno i titoli di Unicredit, Monte dei Paschi e Intesa San Paolo, le principali banche italiane. Le azioni di Unicredit hanno registrato un – 6,76 per cento nella performance di un anno, mentre Intesa San Paolo ha perso nello stesso periodo il 17,96. Prevedibile, ma comunque drammatico, il crollo di Monte dei Paschi, che rispetto a un anno fa segna una performance a – 45,48 per cento.

L’indicazione di prudenza, ad ogni modo, vale per tutti. Anche per quelle banche che hanno chiuso il 2012 con un indice patrimoniale in positivo, ma con un margine limitato (meno di un punto percentuale).

La comunicazione di via Nazionale non sembra avere un impatto troppo felice a Piazza Affari. Le azioni delle maggiori banche italiane sono infatti passate in negativo non appena è arrivata, giovedì mattina, la pubblicazione delle misure chieste da Bankitalia. A risentirne, in particolare, sono stati i titoli di Banca Popolare e UBI, già in flessione nella giornata di mercoledì 13.

Susanna Combusti