«Dovremmo usare il meglio dei cervelli del mondo degli affari per intervenire e raddrizzare gli equilibri». Questo l’appello di Shakira, cantante colombiana premiata durante la serata di inaugurazione del 47esimo World Economic Forum (Wef) a Davos. Il Crystal Award le spetta per il suo impegno umanitario che, insieme a quello dell’attore Forrest Whitaker e della violinista Anne-Sophie Mutter, sembra rappresenti al meglio “lo spirito di Davos”. Le tre star hanno infatti ricevuto il riconoscimento in quanto “esempi di ciò che significa ispirare e creare un cambiamento per il bene superiore“, grazie alle loro opere benefiche nei confronti di bambini e giovani.
I temi. Circa 3.000 tra leader politici e imprenditori danno il via il 17 gennaio a Davos, in Svizzera, ai 4 giorni del Wef. Economia e globalizzazione, protezionismo e libero mercato saranno i temi centrali. Non mancheranno riflessioni circa le possibili strategie per far fronte alle minacce di isolazionismo che, in particolare con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, rischiano di deviare il percorso della globalizzazione. E la Fourth Industrial Revolution (quarta rivoluzione industriale) sarà la protagonista delle discussioni che coinvolgeranno tecnologia, biologia e interdipendenza tra individui, per capire in che direzione si sta muovendo il progresso.
Solidarietà e diseguaglianze. Ma i partecipanti al Forum cercheranno di allargare la discussione, aprendola ad altri temi, più sociali. Solidarietà, opere umanitarie e diseguaglianza si fanno largo nell’agenda che impegnerà uomini d’affari e non, incluso, per la prima volta, il presidente cinese Xi Jinping. Al tavolo di Davos lobbisti e imprenditori, capi di Stato ed economisti si siederanno per discutere di parità di genere e salute, food security e ambiente. Tra i punti centrali in programma spicca il tema della Responsive and Responsible Leadership (leadership reattiva e responsabile), che prevede la presa di coscienza dello scontento sociale diffuso nel mondo di oggi e l’impegno a risolvere le diseguaglianze che lo creano.
L’uno per cento. Non è un caso che alla vigilia del Forum, il 14 gennaio, Oxfam abbia diffuso il report “Un’ economia per il 99%“. Secondo la confederazione internazionale, impegnata in progetti umanitari in tutto il mondo da più di 70 anni, “l’1% della popolazione mondiale possiede, sin dal 2015, più ricchezza netta del restante 99%”. E mentre i poveri sono sempre più poveri, sostiene il rapporto, “i mega paperoni dei nostri giorni si arricchiscono a un ritmo così spaventosamente veloce che potremmo veder nascere il primo trillionaire (ovvero un individuo che possiederà più di 1.000 miliardi di dollari) nei prossimi 25 anni”. Un dato che i non pochi rappresentanti di quell’uno per cento seduti sulle poltrone del Forum svizzero dovrebbero tenere in considerazione quando, nei quattro giorni di conferenza, cercheranno di metterà in pratica “lo spirito di Davos”.