Dazi chiamano dazi ed è guerra economica con gli Stati Uniti. Ieri, 12 marzo, la Commissione europea ha annunciato contromisure entro metà aprile per rispondere ai dazi del 25% decisi dall’amministrazione Trump su acciaio e alluminio. I prodotti colpiti dalla risposta europea, per un totale di 26 miliardi di euro, saranno di alto valore simbolico come l’Harley Davidson o il Bourbon, ma anche prodotti agricoli, d’abbigliamento, diamanti ed elettrodomestici. Un mix ben calibrato per «spalmare il dolore e dimostrare forza» come ha affermato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
Il punto di vista dell’Europa – La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha affermato: «Deploriamo profondamente le tariffe statunitensi imposte all’Europa. Le tariffe sono tasse. Sono un male per le imprese e ancora peggio per i consumatori. Stanno sconvolgendo le catene di fornitura. Portano incertezza per l’economia». Nei discorsi di ieri l‘Unione europea non si è soffermata sulle percentuali dei vari dazi da applicare perché riprendono le misure adottate in risposta al primo governo Trump nel 2018. Percentuali riscontrabili sul sito della Commissione europea (alcuni esempi sono i prodotti alimentari al 25%, abbigliamento al 50%).
Extra Ue – Anche il Canada, guidato dal premier in pectore Mark Carney si mobilita per rispondere ai dazi americani. Da oggi, 13 marzo, entrano in vigore le tariffe di ritorsione su importazioni Usa per una cifra di 30 miliardi di dollari. «Non resteremo inerti mentre le nostre industrie simbolo dell’acciaio e dell’alluminio – ha dichiarato il ministro degli esteri canadese Dominic LeBlanc – vengono prese ingiustamente di mira». Al contrario, il premier britannico Keir Starmer si è detto deluso dall’applicazione dei dazi americani, ma intende perseguire un accordo commerciale post Brexit.