Il debito pubblico è salito di 14,8 miliardi tra marzo e aprile.  Ora sulle spalle degli italiani gravano 2.373,3 miliardi, pari a circa 39.238 euro a persona. Lo fa sapere il rapporto “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” di Bankitalia che certifica l’aumento dell’esposizione dei conti italiani in un clima di forti tensioni con l’Europa. Nei prossimi giorni il governo dovrà convincere Bruxelles a non dare seguito alla procedura d’infrazione.

Debito, nuovo record ad Aprile – «Su ogni famiglia pesa un indebitamento di 93.488 euro. Tutto ciò mentre il Pil scende», denuncia il presidente del Codacons Carlo Rienzi. «Il debito pubblico sembra sempre più lontano dall’iniziare la tanto attesa discesa e i numeri odierni di Bankitalia dimostrano il danno economico subito da tutti i cittadini, costretti a finanziare gli interessi sul debito attraverso le tasse», ha aggiunto.

Tax day, crescono le entrate – Oggi, 17 giugno, è il lunedì nero per i contribuenti: la prima giornata di versamenti per l’anno fiscale in corso. Una stima della Cgia, l’associazione artigiani delle piccole imprese di Mestre, prevede una stangata da 32,9 miliardi di euro complessivi: è la somma di 12 miliardi di euro versati all’Irpef, 9,9 miliardi in Imu e Tasi, 9,8 miliardi all’Iva e 935 milioni in ritenute per i lavoratori autonomi. Ma dal versante delle entrate fiscali, l’Istat registra un buon aumento da parte dello Stato: ad aprile sono state pari a 30,4 miliardi, in aumento dell’1,3 per cento (0,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018. Nei primi quattro mesi del 2019 le entrate sono state pari a 122,5 miliardi, in aumento dello 0,7 per cento (0,9 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Cresce la paga oraria   Buone notizie però dal mondo del lavoro: nel primo trimestre del 2019 i costi orari della manodopera in Italia sono aumentati del 2,6%, lo 0,2 in più rispetto alla media europea. Nell’eurozona, infatti, si registra un aumento del 2,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Lo comunica Eurostat precisando che nel quarto trimestre del 2018 i costi orari della manodopera sono aumentati rispettivamente del 2,3% e del 2,8%. Tra gli stati membri gli aumenti annuali più significativi si sono registrati in Romania (+16,3%) e in Bulgaria (+12,9%), mentre l’unico calo in Grecia (-0,2%). Il dato italiano però, non è comparabile con gli altri per la diversa metodologia di calcolo.

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