Erdogan

Il premier turco Tayyip Erdogan

La Turchia lancia la sfida alla finanza americana. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha annunciato che dal 14 febbraio non saranno emesse valutazioni sul debito turco. Il gelo calato sul governo di Tayyip Erdogan nasce dall’indisponibilità della Turchia di servirsi della valutazioni della sola Standard&Poor’s, in seguito al declassamento nello scorso maggio sulle previsioni del debito turco da BB positivo a BB stabile. Erdogan ha sospeso i pagamenti e bollato la decisione come ideologica.

Il ministero del tesoro turco ha reso noto che la decisione non avrà conseguenze sul rating e che restano invariati gli accordi con Fitch e Moody’s. Per difendere il tasso di crescita del Pil (che si attesta attorno al 10 per cento annuo), Ankara ha avviato la creazione di una propria agenzia di rating sull’esempio della Cina, che ha fondato la Dagong Global Credit Rating. Che sia questa la frontiera per lottare contro “gli squali” della finanza americana?

Luigi Caputo