Parte la sfida al dito più veloce per i lavoratori non comunitari del settore domestico: è scattato alle 9 di oggi, lunedì 4 dicembre, il click day per essere impiegato regolarmente in Italia nell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Sono 136 mila gli ingressi autorizzati con il Decreto Flussi per quest’anno, che punta a regolarizzare per il triennio 2023-2025 lavoratori subordinati, autonomi e stagionali non comunitari. Per la prima volta dopo 11 anni una quota è stata destinata ai lavoratori extra-Ue da impiegarsi in questo settore: 9.500 all’anno i posti a disposizione, a fronte del fabbisogno delle famiglie stimato in circa 23 mila unità l’anno da Assindatcolf. In altri termini,  solo una domanda su nove potrà essere accolta.

Domande precompilate – Tra il 30 ottobre e il 26 novembre il Viminale aveva dato la possibilità di precompilare i moduli di domanda, tramite il “Portale Servizi ALI”. 607.904 le istanze presentate in questa prima fase – vale a dire più di quattro volte la quantità di ingressi autorizzati – che devono comunque essere inoltrate a partire da questa mattina. «La quota di 9.500 domande inviate è stata raggiunta in pochissimi minuti», ha detto Assindatcolf a La Sestina. Di tutte le istanze 86.074 sono riservate al settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Il 2 dicembre è scattato il primo click day per gli autonomi, mentre dalle ore 9 del 12 dicembre inizieranno le domande per i lavoratori stagionali.

La procedura – Per inoltrare la domanda si deve accedere al portale del Ministero dell’Interno con Spid o Carta di identità elettronica entro il 31 dicembre, termine ultimo per l’invio della richiesta. Le domande verranno valutate secondo un criterio cronologico, dando priorità ai click più veloci. L’invio della richiesta deve avvenire tramite il modello A-bis, in cui è obbligatorio segnalare che la retribuzione dei lavoratori assunti non sarà inferiore a quella prevista dal CCNL di settore: 503,27 euro mensili, pari all’importo dell’assegno sociale. Per le domande ritenute valide, il rilascio del nulla osta avverà entro 60 giorni dal termine della procedura. Il datore di lavoro e le ambasciate italiane dei Paesi di origine dei futuri lavoratori domestici riceveranno automaticamente l’avviso. Al termine delle operazioni, verrà rilasciato il visto d’ingresso per consentire l’arrivo in Italia e l’assunzione immediata. I lavoratori assunti, quindi, per ritirare di persona i documenti necessari dovranno trovarsi nel loro Paese d’origine o tornarci dall’Italia, qualora fossero già riusciti ad arrivare e a lavorare qui illegalmente. Categoria, quest’ultima, che rende controversa l’attuazione del Decreto Flussi, giacché questi lavoratori sono già presenti sul territorio italiano, ma lavorano senza copertura contrattuale.

Entrate per lo Stato – L’Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico Domina, ha quantificato le potenziali entrate per le casse dello Stato in 16 milioni di euro per il primo anno, sulla base dell’importo minimo che dovrà essere corrisposto ai lavoratori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Sul triennio, l’Associazione stima per lo Stato un introito totale pari a 48,6 milioni di euro per i 28.500 lavoratori extra-Ue assunti in questo campo.

Il prossimo click day – La seconda tranche di istanze per i lavoratori del settore dell’assistenza familiare potrà essere inoltrata il 7 febbraio 2024, a due mesi dall’apertura della prima finestra temporale per l’invio della domanda, che servirà ad assegnare i 9.500 posti di lavoro previsti per il prossimo anno. «Suggeriamo di prevedere, anche tramite le prassi amministrative, il “ripescaggio” delle domande escluse, con ordine di priorità invariato, nel successivo click day utile per il lavoro domestico», ha chiesto Andrea Zini, presidente di Assindatcolf.