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Un biglietto di sola andata per l’Italia, alla modica cifra di 100mila euro all’anno. È l’idea del governo dedicata ai ricchi stranieri, i cosiddetti «Paperoni», divenuta realtà da mercoledì 8 marzo con le istruzioni rese note dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta della flat tax, una norma approvata a dicembre nella legge di bilancio che strizza l’occhio ai ricchi oggi residenti all’estero.

Rossella Orlandi, direttrice dell'Agenzia delle Entrate, nella sede dell'ANSA durante un Forum, Roma, 15 aprile 2015. ANSA/ MAURIZIO BRAMBATTI

Rossella Orlandi, direttrice dell’Agenzia delle Entrate. ANSA/ MAURIZIO BRAMBATTI

Cos’è – L’obiettivo è quello di attirare in Italia gli High net worth individual, una perifrasi che i banchieri utilizzano per indicare i ricconi. Consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero, una sorta di scivolo per convincere gli stranieri facoltosi a trasferire la loro residenza fiscale nel nostro Paese. L’agevolazione riguarderà solo chi è residente all’estero da almeno nove periodi d’imposta negli ultimi dieci anni: punta quindi agli stranieri e tiene fuori coloro che in questi anni si sono trasferiti dall’Italia all’estero. La convenienza, ovviamente, è soprattutto per coloro che hanno grossi patrimoni e redditi. Ma anche per chi ha famiglie numerose con guadagni a molti zeri: insieme al «contribuente Paperone», infatti, potranno beneficiare della norma anche i familiari, pagando al fisco un ulteriore gettone da 25mila euro.

La funzione – La flat tax serve al fisco tricolore per entrare in concorrenza con le amministrazioni di altri Paesi – dalla Spagna al Portogallo, fino alla Gran Bretagna alle prese con il deflusso provocato dalla Brexit – che negli ultimi anni, con normative fiscali agevolate, hanno richiamato contribuenti ad alto reddito e patrimonio, spesso vip finiti anche sui rotocalchi. Non solo emiri, ma anche calciatori e cantanti. Alcune stime parlano già di un migliaio di stranieri pronti a trasferire la residenza, e magari anche la propria attività, in Italia.

I termini – La richiesta deve essere avanzata entro i termini di presentazione delle dichiarazioni dei redditi e può essere presentata anche se non sono ancora decorsi i termini per radicare la residenza fiscale in Italia. Ricevuto il via libera dell’Agenzia delle Entrate, il neo-residente straniero si vedrà riconoscere l’agevolazione per i successivi quindici anni. I 100mila euro dovranno essere versati ogni anno in un’unica soluzione entro la data prevista per il versamento del saldo delle imposte sui redditi.

Le reazioni – Sulla norma «acchiappa-Paperoni» si sono scatenate le critiche delle opposizioni. Giovanni Paglia, deputato di Sinistra Italiana, ha detto che «a guadagnarci saranno solo i Paperoni, mentre è chiarissimo che a perdere saranno sempre gli stessi, i lavoratori e le piccole e medie imprese, visto che caleranno le risorse per il welfare e gli investimenti. È l’ennesima idea sbagliata, di cui veramente non si sentiva il bisogno». Il leader della Lega Matteo Salvini si chiede «perché Pd e governo ignorano da anni la nostra proposta di una tassa unica al 15% per tutti gli italiani, famiglie e imprese, non solo per i più ricchi?». Critiche anche da Lucio Malan di Forza Italia, che ha definito la misura «fuori luogo. Prima di pensare ai capitali esteri bisognerebbe evitare che chi ha soldi da investire scappi dall’Italia». Enrico Rossi, governatore della Toscana, ha parlato di «cedimento grave e pericoloso rispetto all’articolo 53 della Costituzione», mentre Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) l’ha definita «una barzelletta».