La sede principale della Gazprom a Mosca, (Foto: www.gazprom.ru)

La Gazprom, il colosso energetico russo, si è defilato a sorpresa dalla gara per l’acquisto della Depa, la compagnia greca del gas. La Depa, il cui azionista di maggioranza è lo Stato che detiene il 65 per cento d’azioni, mentre il 35 per cento è di proprietà della compagnia Hellenic Petroleum, è stata messa all’asta un anno fa. Rappresenta una fetta consistente delle privatizzazioni imposte alla Grecia dall’Unione Europe e Fmi in cambio degli aiuti.

Secondo i media greci il prezzo avanzato dalla Gazprom era circa di 1,8 miliardi di euro e l’obiettivo per il 2013 era di 2,6 miliardi. Un traguardo che ora vacilla a causa del ritiro inaspettato proprio della Gazprom, pretendente principale per l’acquisto. Le offerte dei candidati sarebbero dovute comparire sul sito dell’agenzia greca per le privatizzazioni, HRADF, entro il pomeriggio del 10 giugno. Ma qualcosa è andato storto e la lista non è mai uscita. L’unica offerta arrivata è stata quella di compagni azera Socar, che mira all’acquisizione della Desfa, la società di trasporto del gas controllata dalla Depa. Non ha presentato nessun offerta neanche M&M Gas, una compagnia greca che era in lizza per la scalata alla Depa insieme a Gazprom. Anche l’Italia ha partecipata alla gara, ma Eni e Edison non sono arrivate in finale.

In serata è arrivata la reazione ufficiale della Gazprom. La colpa della mancata acquisizione della Depa sarebbe dovuta ai debiti eccessivi dei consumatori greci verso la società (circa 500 milioni di euro). A questi problemi si aggiungerebbe anche la ristrutturazione della società in seguito alla cessione della Desfa. Secondo la parte russa per concludere l’acquisto effettivo della Depa ci vorrà circa un anno, tempi troppo lunghi, soprattutto considerando la mancanza di garanzie sufficienti da parte della Grecia, a quanto sostiene il rappresentante della Gazprom.

Ma secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa greca, i motivi del ritiro della Gazprom all’ultimo momento, sono ben altri. Secondo il quotidiano economico di Atene, Imerissia, si tratta di un “siluro” della Commissione europea alla vendita della Depa. L’Unione europea, scrive il giornale, ha avvertito la compagnia russa che avrebbe bloccato l’accordo con il governo greco. “Fonti importanti nella capitale russa ci avevano informato che durante i contatti con Bruxelles si era capito che l’Unione europea avrebbe posto condizioni ancora più restrittive per l’acquisto della Depa”, ha detto il viceministro dell’Energia greco, Makis Papageorgiou.

Un’altra ipotesi avanza dal sito greco Capital.gr, che fa riferimento a una fonte nel governo greco, spiega la ritirata della Gazprom con la condizione che sarebbe stata posta dalla parte greca per l’acquisto della Depa. Secondo tale clausola il prezzo d’acquisto dovrebbe essere proporzionato alle tariffe della vendita del gas. Ciò sarebbe molto scomodo per la Gazprom, fornitore del 80 per cento del fabbisogno greco del gas, che lo vende ai prezzi superiore del 30 per cento della media europea.

Anna Lesnevskaya