No ai pignoramenti sui conti bancari da parte di Equitalia

Equitalia non potrà bloccare i conti correnti dei lavoratori dipendenti o dei pensionati con un reddito mensile sotto i 5 mila euro. Gli agenti della riscossione, in presenza di un credito esigibile, prima di pignorare questi conti bancari dovranno procedere ai pignoramenti presso gli enti previdenziali o i datori di lavoro dei debitori.

A prendere la decisione è stata l’Agenzia delle Entrate. Il blocco dei pignoramenti, attivo da subito, è stato deciso per porre fine, in via amministrativa, a un problema derivante dalla sovrapposizione di alcune norme di legge: quelle sulla riscossione e quelle, nuove, che impongono l’accredito di pensioni e stipendi solamente sui conti bancari. Lo stop riguarderà solo il prelievo sui conti correnti dei lavoratori e dei pensionati con redditi al di sotto del limite dei 5 mila euro mensili. Rimangono invece invariate le procedure di pignoramento presso i datori di lavoro e gli enti previdenziali. A poter essere bloccato sarà un decimo dello stipendio sotto i 2.500 euro mensili, un settimo tra 2.500 e 5 mila euro mensili e un quinto al di sopra.

Il presidente dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha annunciato anche un’imminente semplificazione delle procedure dei controlli fiscali. «Sto per emanare una direttiva che semplifica i controlli, che saranno diversificati. Ai contribuenti – ha detto – assegneremo un rating». Ad ogni codice fiscale o partita Iva sarà data una valutazione che ne indichi la fedeltà fiscale. Un “voto” che rifletterà anche il grado di rischio e probabilmente influenzerà la frequenza dei controlli. Anche il redditometro verrà semplificato e sarà usato «soltanto nel caso di evasione spudorata», per colpire, ha detto Befera, «coloro che hanno un reddito consumato elevatissimo a fronte di una dichiarazione redditi esigua».

Gabriele Principato