Schulumps e Padoan alla firma dell'accordo Italia-Svizzera (foto: Ansa)

Finisce l’era dei paradisi fiscali europei. Lunedì 23 febbraio è stato firmato il primo accordo tra Italia e Svizzera che mette fine al segreto sui possessori di conti elvetici. Giovedì 26 il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan firmerà un accordo simile nei confronti del Liechtenstein, altro Paese considerato un rifugio per tanti evasori italiani. Renzi ha annunciato che più avanti anche il Principato di Monaco verrà sottoposto ai controlli da parte del fisco.

Con la firma dell’intesa siglata lunedì da Padoan ed Eveline Widmer-Schlumpf, capo del Dipartimento federale delle finanze della Confederazione Svizzera, i possessori di un conto elvetico potranno aderire al «voluntary disclosure» entro settembre 2015. Godranno di grandi vantaggi economici per risanare il debito verso il Fisco italiano, ma non potranno più contare sull’anonimato.

L’intesa prevede infatti lo scambio di informazioni tra Italia e Svizzera, in modo da permettere alla Confederazione di uscire dalla «black list» dei Paesi dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Contratti di assicurazione con contenuto finanziario, conti di custodia e di deposito dovranno quindi essere resi noti alle autorità italiane, che – a partire dal 2017 – potranno individuare così i possibili evasori.

Le novità non riguardano solo i frontalieri italiani, ma anche quelli svizzeri. Chi risiede oltre il confine ma lavora in Italia sarà sottoposto a una doppia imposizione fiscale: pagherà le tasse in parte nello Stato in cui esercita l’attività e in parte in quello di residenza. La quota che spetta allo Stato del luogo di lavoro sarà al massimo del settanta per cento.

“A bilancio è costato un euro, ma frutterà sicuramente più di un euro”, ha detto Padoan del nuovo protocollo Italia-Svizzerra. Ancora più ottimista è il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha parlato invece di “Miliardi di euro che ritornano allo Stato”.

Cecilia Mussi