Il Big Mac è di tutti e di nessuno. L’Euipo, l’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale con sede in Spagna ad Alicante, ha stabilito che il nome del panino famoso in tutto il mondo non sarà più esclusiva di McDonald’s. Motivo: l’azienda statunitense non ne ha fatto un uso continuativo ed effettivo sul territorio europeo per almeno cinque anni.

La vicenda – Vincitrice della controversia, poi sfociata nel provvedimento amministrativo datato 11 gennaio, la piccola catena irlandese Supermarc’s: nel 2017 aveva richiesto all’Euipo di revocare al colosso statunitense l’uso esclusivo dei marchi di cui era detentore, perché responsabile di concorrenza sleale ai danni delle aziende meno potenti e meno diffuse sul territorio.

Supermarc’s – Ad iniziare la partita, durata quattro anni, era stata però proprio McDonald’s, che aveva presentato contro l’azienda irlandese un documento di oltre 40 pagine con cui la invitava a cambiare nome perché troppo simile a quello del colosso Usa, che lamentava il rischio di confusione fra i clienti europei. Nata a Galway nel 1978 e presente in molte città irlandesi, Supermac’s non si è fatta spaventare, anzi: per rimarcare la sua onestà e la sua caratteristica di utilizzare ingredienti più sani rispetto alla concorrenza, nel 2017 ha diffuso la campagna pubblicitaria No Clowning Around Just Great Food, che la famose mascotte della multinazionale americana, il clown Ronald McDonald, finiva nella spazzatura.

Davide e Golia – Inevitabile, sulla stampa e sul web, il ricorso alla storia di Davide e Golia per raccontare la vicenda. Intervistato da Independent.ie, il fondatore di Supermarc’s Pat McDonagh parla di «un grande successo per le piccole medie imprese che devono concorre con le multinazionali» e e sceglie di sostituire la metafora biblica con un’immagine sportiva, direttamente dal rugby: «E’ come se i Connacht avessero sconfitto gli All Blacks».

Prossime mosse – Dal fronte Usa si prepara il ricorso, sia alla Commissione di 2° grado di Euipo che alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.  Mc Donald’s ha già sollevato queste proteste in passato, colpendo anche soggetti esterni al mondo della gastronomia: è il caso, per esempio, della clinica dentistica “McDental”, contro cui il colosso vinse una causa nel 1993. Per il momento, però, dovrà accettare la sconfitta.