A meno di 24 ore dalla misura interdittiva che per sei mesi gli avrebbe impedito di ricoprire la carica di manager, l’ex presidente di Ferrovie Nord ha scelto di rassegnare le sue dimissioni. La decisione è stata presa proprio per il provvedimento cautelare che lunedì 18 maggio il comando provinciale dei carabinieri di Milano gli ha notificato. Norberto Achille, 71 anni, alla guida della società ferroviaria dal 1998, da martedì 19 maggio non è quindi più il numero uno di FNM. Prende il suo posto il vice Luigi Cardinetti.
L’indagine nei confronti dell’ex presidente di Ferrovie Nord era partita da un audit interno all’azienda che metteva in luce le irregolarità gestionali della società. In particolare agli inizi di marzo venivano acquisite agli atti le spese di rappresentanza dell’ufficio di presidenza che hanno portato il pubblico ministero di Milano, Giovanni Polizzi, ad accusare Achille di truffa e peculato. Secondo l’accusa, l’ex numero uno di Ferrovie Nord in sette anni avrebbe speso 600 mila euro utilizzando la carta di credito aziendale per scopi personali. Settemila euro di canone della pay tv, capi di abbigliamento, pasti non di lavoro, scommesse sportive, materiale elettronico, viaggi extra sono alcune delle spese folli che il manager avrebbe compiuto non solo a vantaggio suo ma anche di moglie e figlio. Risultavano a budget della società ferroviaria anche 125 mila euro di ricariche telefoniche, 220 mila euro di auto aziendali di grossa cilindrata noleggiate a nome FNM e cedute in uso esclusivo al figlio e 125 mila euro di contravvenzioni stradali sempre a nome del figlio dell’ex capo di Ferrovie Nord.
Nonostante le dimissioni di Achille e l’avviso di garanzia notificato anche al presidente del collegio sindacale Carlo Alberto Belloni, per cui viene ipotizzato il reato di favoreggiamento, il titolo FNM non crolla in borsa. La società, quotata a Piazza Affari e controllata al 57,57% dalla Regione Lombardia, al 14,7% dalle Ferrovie dello Stato e al 3,74% dal Gruppo Gavio, segna un rialzo dello 0.69% a 0,65 euro ad azione. Per ora i ricambi al vertice non preoccupano troppo il mercato azionario. Anzi forse vengono visti come un positivo cambiamento di gestione.
Camilla Colombo