Ritorna in Fiat il primo dei 19 metalmeccanici, iscritti al sindacato Fiom, che avevano fatto ricorso per essere stati esclusi dalle riassunzioni nello stabilimento di Fabbrica Italia. Ha firmato oggi il contratto con Fip a Pomigliano d’Arco, Ciro d’Alessio. “Il primo pensiero va ai 2300 ancora fuori – ha detto – siamo soddisfatti, ma non contenti, perché attendiamo il rientro di tutti. Oggi comincia il passo successivo. Quindi, se non tornano gli altri, c’è poco da festeggiare”.

Dopo d’Alessio ha firmato anche un altro operaio, Raffaele Manzo, che ha comunicato che per il 28 dicembre percepiranno anche la liquidazione dovuta per le dimissioni dal gruppo Fiat.

Altre notizie provenienti dal Lingotto smorzano però gli entusiasmi. Fiat Industrial ha annunciato che lascerà l’Italia privandola di un colosso da 25 miliardi di euro di fatturato. L’azienda si trasferisce in Olanda, paese fiscalmente più benevolo, dopo l’accordo firmato con Cnh, che prevede la creazione di una Newco nei Paesi Bassi.

Il piano di rilancio del numero uno della società, Sergio Marchionne, ha convinto gli amministratori indipendenti di Cnh, e a trovato  il «pieno appoggio» dell’azionista Exor, ossia la famiglia Agnelli-Elkan, che voterà «con tutte le azioni detenute nella società a favore dell’accordo sulla fusione e delle relative delibere». Grazie all’unione il nuovo gruppo internazionale avrà un più facile accesso ai mercati finanziari e pagherà interessi inferiori sul debito, circa 150 milioni in meno sostengono gli analisti.

La fusione tra Fiat Industrial e Cnh prevede la creazione di una nuova società di diritto olandese, con un concambio di 1 a 3,828 per le azioni di Cnh e di 1 a 1 per le azioni di Fiat Industrial. Le azioni della nuova società saranno quotate a New York, ma la società ha intenzione di fare «i suoi migliori sforzi» per quotarsi a Piazza Affari una volta completata la fusione.

Lo spostamento della sede in Olanda, darà la possibilità agli azionisti di minoranza di esercitare il diritto di recesso, dovuto proprio all’espatrio della società mentre i grandi soci potranno trarre benefici dai vantaggi fiscali. I Paesi Bassi permettono infatti di scorporare una società domiciliando la holding principale nelle Antille Olandesi e la controllata in Olanda, riuscendo così diminuire la tassazione sui dividendi incassati dalle seconde.

Come affermato da Sergio Marchionne, c’è la volontà del gruppo di «ricompensare gli azionisti di lungo termine che condividono il nostro obiettivo di creare valore nel lungo periodo». La Newco infatti sarà diretta attraverso un sistema di doppio voto basato sulla fedeltà degli azionisti. I soci storici delle due società avranno diritto a ottenere azioni con uno speciale del doppio voto in assemblea. I nuovi azionisti, dopo la fusione, potranno avere diritto al doppio voto passati tre anni di permanenza nel libro soci.

Gabriele Principato