«Sergio Marchionne lascerà Fiat Chrysler nel 2019». Quella che finora era solo un’indiscrezione, adesso diventa ufficiale. Lo conferma John Elkann, presidente di Fca, nella mattina di giovedì 6 aprile durante l’iniziativa Panorama d’Italia, a Torino. «Il 2018 lo farà tutto perché vuole portare avanti il piano del gruppo, ma poi andrà via» ha aggiunto Elkann «all’interno di Fca abbiamo tantissime persone brave che potranno succedergli. Marchionne è un talento unico, si occupa di Ferrari (di cui il manager italo-canadese è sia presidente che amministratore delegato, ndr) in modo straordinario e continuerà a farlo finché vuole. C’è ancora molto da fare insieme».
Quello tra Marchionne e Fca sarà dunque un distacco graduale. E l’annuncio di Elkann non è una novità: già nel maggio 2016, infatti, il rampollo di casa Agnelli aveva parlato della questione. Tecnicamente l’addio del manager a Fiat Chrysler avverrà nella primavera del 2019, quando ad Amsterdam l’assemblea degli azionisti approverà il bilancio del 2018. In quel momento Marchionne avrà trascorso quindici anni esatti alla guida del gruppo del Lingotto, dove entrò nel 2004 dopo la morte di Umberto Agnelli. Assieme a lui furono nominati Luca Cordero di Montezemolo come presidente e lo stesso John Elkann come vice.
Il piano di risanamento di Marchionne è consistito in un’apertura verso l’esterno, concretizzata con la fusione con Chrysler (cominciata nel 2009 e completata nell’ottobre 2014 con la quotazione alla Borsa di New York), e in una svolta culturale che ha contribuito a rompere l’accentramento burocratico caratteristico di Fiat. Secondo gli ultimi dati usciti a gennaio, Fca ha chiuso il 2016 con 977.594 immatricolazioni sul mercato europeo, il 14,4% in più rispetto al 2015 con un incremento molto maggiore di quello del mercato (+6,5%).
Per quanto riguarda il successore di Marchionne, che dovrebbe essere svelato entro la fine del 2018 e sarà interno all’universo Fca, sono già usciti i primi nomi: tra questi quelli di Alfredo Altavilla, attuale direttore operativo per Europa, Africa e Medio Oriente, e Reid Bigland, numero uno di Alfa Romeo e Maserati.