L’auto ancora arranca, ma a spingere la Fiat ci pensano i veicoli industriali. Fiat Industrial ha chiuso il 2012 con un profitto di 921 milioni di euro: un ottimo dato, specie se confrontato con l’utile netto del 2011, che era stato di 701 milioni. La crescita del 31 per cento è un grande risultato per il gruppo nato da Fiat il 1 gennaio di due anni fa e che si concentra sulla produzione di veicoli industriali pesanti e militari, autobus, macchine per l’agricoltura e le costruzioni e motori industriali e marini.

Per questo motivo la proposta del consiglio di amministrazione, che giovedì 31 gennaio ha approvato i conti dell’anno appena terminato, è quella di dare un dividendo complessivo di 275 milioni di euro ai propri azionisti, pari a 0,225 euro per azione ordinaria. L’anno scorso il dividendo totale fu di circa 240 milioni di euro.

Ancora, l’utile della gestione ordinaria è stato di 2,07 miliardi. Un aumento netto del 23,3 per cento, con 393 milioni in più del 2012. Per quanto riguarda i ricavi l’aumento è stato del 6,2 per cento rispetto al 2011, pari nel 2012 a 25,8 miliardi di euro. Il lingotto spiega che la continua forte crescita del business delle macchine per l’agricoltura ha più che compensato condizioni di mercato più deboli degli altri business. L’indebitamento netto di Fiat Industrial è aumentato di 400 milioni di euro a 1,6 miliardi. La liquidità disponibile è pari a 6,2 miliardi di euro.

La previsione per il 2013 è quella di chiudere con ricavi in ulteriore crescita del 5 per cento, margine della gestione ordinaria tra 8,3 e 8,5 per cento e indebitamento netto industriale tra 1,1 e 1,4 miliardi di euro.

Andrea Zitelli