In una nota lunga due pagine, Moody’s Investors Service, l’agenzia di rating americana, descrive la procedura d’infrazione per debito, annunciata dalla Commissione europea nei confronti dell’italia, come un’azione con «meno effetto sul Governo di un sentimento di mercato in deterioramento». Per questo motivo la revisione della politica economica italiana, soprattutto in vista della prossima legge di Bilancio del 2020, dovrebbe passare al vaglio dei mercati finanziari. Riguadagnare credibilità in quel contesto equivarrebbe anche ad una dimostrazione di affidabilità creditizia del Paese.

La nota – L’agenzia di rating ha di nuovo classificato l’Italia come un paese di tipo “Baa3”  e quindi con un rating medio-basso e una qualità medio-bassa, corredata ad un outlook stabile, nella definizione dell’affidabilità del merito di credito. Ma non è la prima volta. Moody’s aveva già criticato le decisioni di politica economica Italiana nel maggio del 2018, in concomitanza con lo scontro sulla manovra finanziaria in sede comunitaria. Secondo il report di Moody’s «Il debito pubblico dell’Italia continuerà a salire nei prossimi anni», confutando le stime del governo di Roma, definite «poco credibili» quando fissano l’ammontare del deficit al 2,1 per cento del Pil.  Al contrario, da quando è stata resa nota la decisione di Conte di rivedere la strategia di bilancio, l’agenzia ha previsto una crescita del deficit al 2,6 per cento per quest’anno e al 2,7 per cento nel 2020. La situazione finanziaria risentirà di alcuni provvedimenti economici in programma, come l’introduzione della “flat tax”, che avrà un impatto negativo per circa 30 miliardi, o il mancato aumento dell’Iva. Quest’ultimo ,sempre secondo le stime di Moody’s, porterebbe il deficit ad arrivare al 3,5 per cento del Pil.

I mini-Bot – Nella nota di Moody’s viene citata anche una proposta tornata alla ribalta in Italia: quella dell’emissione di mini-Bot. Previsti in una mozione parlamentare approvata all’unanimità dalla Camera (sconfessata poi dal Pd) lo scorso 28 maggio, i titoli “mini” sono un segnale negativo per Moody’s. I bot di piccolo taglio titoli di debito di valore limitato ma senza scadenza e servirebbero all’Italia per ripagare i debiti della pubblica amministrazione. Ad oggi non esiste una vera e propria legge in merito all’uso dei mini-Bot ma secondo l’agenzia americana, se distribuiti dallo Stato italiano tra i suoi creditori, potrebbero diventare una moneta parallela all’Euro e segnare «la preparazione dell’uscita dell’Italia dall’Eurozona». Questa decisione sottrarrebbe i conti pubblici al monitoraggio della Banca Centrale Europea e quindi innescherebbe un’ondata di sfiducia dei mercati verso l’italia.  La mossa del governo Conte, sebbene ancora non se ne conoscano tempi e modi di attuazione, vale il giudizio di «credit negative» nel rating di Moody’s.

La procedura d’infrazione – Secondo Moody’s l’Italia metterà in gioco la propria credibilità finanziaria soprattutto quando dovrà scrivere la prossima legge di bilancio. La nota sottolinea che «la legge di bilancio 2020 è un importante passaggio per valutare l’affidabilità creditizia dell’Italia» e continua spiegando che, anche laddove il Consiglio europeo (l’istituzione con il potere di avere l’ultima parola sulla procedura d’infrazione a carico dell’italia per lo sforamento del rapporto debito/pil) decida di procedere con le sanzioni, non avrebbe lo stesso effetto di «un sentimento di mercato in deterioramento».