Le famiglie Agnelli e Peugeot in una sola casa. Meglio: FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e PSA (Peugeot Société Anonyme) si fondono per diventare il quarto gruppo automobilistico al mondo. L’indiscrezione lanciata dal Wall Street Journal lo scorso martedì 29 ottobre, poi confermata dalle due società attraverso comunicati ufficiali, sarebbe ancora in fase di discussione, ma sembra vicina all’accordo definitivo entro Natale. Fca è il gruppo in mano a Exor, la holding presieduta da John Elkan, e comprende i marchi Fiat, Alfa Romeo, Chrysler, Jeep, Maserati. Psa controlla Citroen, DS, Opel e Vauxhall, oltre ovviamente a Peugeot, la cui famiglia possiede il 14,1% delle quote societarie (stessa percentuale in mano allo stato francese).
Il nuovo gruppo – Nascerebbe così un gigante dell’auto del valore di 45 miliardi di euro, composto da due case che nel 2018 hanno venduto complessivamente 8,7 milioni di vetture. In questo senso si imporrebbe come quarta forza del settore a livello mondiale, dopo il gruppo Volkswagen e quello composto da Renault – Nissan – Mitsubishi (al primo e secondo posto, entrambi con circa 10,8 milioni di vendite) e dopo Toyota (10,6 milioni). Fca e Psa in questo modo supererebbero General Motors, che vende 8,4 milioni di automobili l’anno. Da una parte e dall’altra è arrivata la garanzia che si tratterà di una fusione alla pari: entrambi i gruppi controlleranno il 50% della nuova società che avrà sede in Olanda. In questo modo il consiglio di amministrazione avrà 5 membri per parte, compreso John Elkann che ne diventerebbe presidente. Undicesimo del consiglio, e figura di maggiore rilievo, Carlos Tavares, che da amministratore delegato (ad) di Psa passerebbe alla direzione dell’intero nuovo gruppo. «Mi sento stimolato e ispirato all’idea di poter lavorare con lui», ha scritto ai dipendenti di Fca l’attuale ad Mike Manley, «questa alleanza cambierà il settore». Manley potrebbe assumere il ruolo di coordinatore delle regioni in cui opererà l’azienda nascente.
I vantaggi – L’operazione, spiegano Fca e Psa nel comunicato che ha confermato la trattativa, creerebbe nuovo valore stimato in «circa 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali a breve termine. Tali stime di sinergie non si basano su alcuna chiusura di stabilimenti». Il segretario nazionale di Fiom-Cgil, Michele De Palma, ha indicato come priorità «rilanciare sviluppo e produzione in Italia e tutelare l’occupazione»: il timore è che la fusione porti a licenziamenti sul territorio nazionale. Nei 5 stabilimenti italian Fca ha una capacità produttiva di 1,5 milioni di veicoli, sovradimensionata del 33%. La fusione però potrebbe aiutare la società degli Agnelli a ridistribuire la produzione negli stabilimenti Psa, che sono quasi tutti (il 90%) in Europa (5 in Francia, 4 in Spagna e Portogallo, 2 in Gran Bretagna e 1 in Germania). Il vantaggio di Peugeot sarà invece quello di rempire il grande buco del mercato americano, pronto ad aprirsi grazie al radicamento negli Stati Uniti di Fca con i marchi Jeep e Chrysler. Fiat potrà anche sfruttare il progresso tecnologico che Tavares ha portato a Peugeot nel campo dell’elettrico, finora inesplorato dal gruppo italo-americano.
Fusione necessaria – Si era già capito dal tentativo di fusione messo in atto con Renault qualche mese fa: per Fca una fusione è necessaria, se vuole continuare a competere nel mercato globale. Tavares potrebbe finalmente introdurre la Fiat ai mercati asiatici. Secondo quanto affermato dagli analisti finanziari di Equita e Kepler Chevreux, non si tratterebbe in realtà di una vera e propria fusione, ma dell’acquisto di Fca da parte di Peugeot. Si parla di un accordo alla pari, ma martedì 29 ottobre i valori in borsa erano di 22,6 miliardi per Psa e 18,5 per Fca. Per stipulare un patto da 50-50, i francesi hanno riconosciuto a Fca un premio di 6,7 miliardi, circa il 30% del proprio valore. Per questo avranno un membro in più nel consiglio di amministrazione (l’ad Tavares) e per questo l’accordo può chiamarsi acquisto. Così si spiega il motivo per cui inizialmente i titoli in borsa di Fca hanno cominciato a lievitare, mentre Psa subiva perdite. Ad oggi, 4 novembre, i titoli di entrambe sono in forte rialzo: + 4,1% per Fca a Milano e + 5,1 per Psa a Parigi. La nuova azienda sarà quotata anche a New York.