L’alta finanza sconfitta dai social. È successo alla Borsa di New York, dove dai primi giorni di gennaio il valore delle azioni di GameStop, una catena americana di negozi di videogiochi in crisi, è cresciuto del 275% grazie all’azione di migliaia di piccoli investitori che grazie al passaparola su internet hanno acquistato in massa il titolo ribaltando le scommesse dei fondi ribassisti. Una controffensiva costata agli hedge fund miliardi di dollari.

Un successo dal basso – Il rally di GameStop è cominciato a gennaio grazie ad un folto gruppo di investitori amatoriali che dal canale Reddit r/wallstreetbets (2,7 milioni di utenti) hanno iniziato ad utilizzare meme, emoji e dirette sulle piattaforme di streaming per convincere sempre più persone a comprare i titoli della catena in difficoltà e salvarla così dall’azione degli short seller, specializzati nel vendere allo scoperto azioni non ancora possedute in previsione di un calo del loro valore. Un’iniziativa condotta attraverso piattaforme di micro-trading come Robin Hood che ha poi innescato una spirale rialzista nella quale gli stessi speculatori sono stati coinvolti loro malgrado: davanti alla crescita imprevista si sono visti costretti a comprare anche loro le azioni per compensare i rischi che si erano assunti facendosi prestare i titoli. Risultato? Per i colossi di Wall Street più esposti, come Melvin e Citron Research, la perdita complessiva è stata superiore a 3 miliardi di dollari mentre il titolo Game Stop è passato dal minimo di 4 dollari per azione toccato a metà 2020 ai 300 dollari raggiunti lo scorso 27 gennaio, quando hanno segnato un +92% in una sola seduta, raggiungendo una capitalizzazione di 10 miliardi di dollari. Un successo anche per le tasche degli incursori, che sulle stesse piattaforme hanno parlato di guadagni addirittura milionari.

I guai della catena – GameStop è stata a lungo un obiettivo per i venditori allo scoperto. Il gruppo texano, che già nel 2019 aveva perso 795 milioni di dollari a causa della concorrenza del gaming online, è infatti stato travolto dalla pandemia e dalle conseguenti chiusure imposte ai suoi punti vendita. Ha dovuto così licenziare migliaia di dipendenti e avviare la chiusura di 450 negozi su un totale di 5 mila in tutto il mondo, esponendosi a pesanti cali in borsa ed attirando su di sé l’attenzione degli speculatori. Al punto che, a cambiare il sentiment negativo degli investitori, non era bastato neppure il tentativo di rilancio intrapreso in autunno da Ryan Cohen. A settembre l’imprenditore, proprietario di un sito che vende cibo per cani e gatti online, aveva rilevato il 13% della società diventandone uno dei primi azionisti, entrando nel board ed annunciando di volerla trasformare in un avversario di Amazon. Ma appena quattro mesi dopo, a fine dicembre, gli hedge avevano nuovamente deciso di puntare contro il titolo GameStop ritenendo fosse sovrastimato (all’epoca valeva 12 dollari). Da lì la carica dei piccoli investitori che ha ribaltato l’esito della scommessa.

Le implicazioni – Il rialzo del titolo di GameStop ha sorpreso i professionisti finanziari perché ha mostrato che gli investitori amatoriali potrebbero essere in grado di influenzare fortemente le transazioni, arrivando perfino a sovvertire alcune regole dei mercati. Se infatti la pratica dello short selling è finalizzata a realizzare profitti “forzando” la tendenza al ribasso di un’azione, è indubbio che l’attuale valutazione del distributore di videogiochi sia irrealistica, soprattutto in relazione ai sottostanti economici della società. Non manca però chi, anche nell’ambiente, elogia l’operazione incitando addirittura a replicarla in altri contesti: Jim Cramer, famoso giornalista finanziario americano, ha detto che quello che sta avvenendo attorno a GameStop è un fatto unico, e l’imprenditore Elon Musk (il patron della Tesla) ha incoraggiato gli investitori amatoriali di Reddit, pubblicando l’indirizzo di r/wallstreetbets. Insomma, a Wall Street serpeggia il timore che dopo la lotta social all’establishment della politica si apra quella contro l’establishment della finanza.