Niente più freni e inibizioni, la Germania sta pensando di indebitarsi come uno stato qualunque per investire su armi e infrastrutture. I due partiti che dovrebbero formare la coalizione del governo guidato da Friedrich Merz, cioè Cdu (Unione cristiano-democratica di Germania) e Spd (Partito socialdemocratico di Germania), hanno annunciato di voler riformare la Costituzione tedesca eliminando il cosiddetto freno al debito, che costringe il paese a mantenere sempre il pareggio di bilancio. Per riuscirci si devono affrettare: un provvedimento del genere ha bisogno di una maggioranza di due terzi in Bundestag ed è molto più probabile arrivarci con il parlamento uscente visti i risultati disastrosi di Spd alle ultime elezioni. Al contrario, estrema destra e sinistra radicale, che da fine marzo aumenteranno i loro seggi, sono contrari a eliminare il freno.
Rottura – Si tratterebbe di un grande cambio di prospettiva per la Germania, che da due anni è in recessione. Proprio il freno al debito è stato uno dei motivi della caduta del governo di Olaf Scholz, con il ministro delle finanze e leader dei liberali Christian Lindner che si è rifiutato di modificarlo. La legge, in vigore dal 2009, periodo in cui l’economia tedesca trainava l’Europa sotto la guida di Angela Merkel, impone un limite di disavanzo annuo – la percentuale di massimo indebitamento – dello 0,35% del Pil. Francia e Stati Uniti, per fare alcuni confronti, hanno un disavanzo superiore al 5%. Nel frattempo, l’intenzione di rilanciare l’economia attraverso fondi a debito è bastata a far alzare i tassi di interesse sui titoli di stato tedeschi al 2,79%. Non sono mai stati così alti dalla caduta del muro di Berlino.
Spese – Secondo i partiti di coalizione del governo Merz, i fondi a debito servono per due ragioni: potenziare le infrastrutture civili del paese e continuare a finanziare la difesa ucraina nel conflitto con la Russia dopo la spaccatura in mondovisione tra Zelensky e Trump. Per le infrastrutture, molte delle quali obsolete, il governo vuole costituire un fondo di 500 miliardi di euro da spendere nei prossimi dieci anni. Sulla guerra a prevalere è l’ostinazione di un aiuto militare all’Ucraina, soprattutto dopo che l’Unione europea è stata tagliata fuori dal tavolo dei negoziati. Se gli Stati Uniti non garantiscono più il loro supporto, spetterebbe all’Ue sostituirla con investimenti in armi. Ed ecco che la Commissione europea emetterà Bond Ue fino a 150 miliardi, che sono debito comunitario per conto degli Stati, per aiutare i paesi ad aumentare le spese per la difesa. Eliminando il debito, la Germania si porrebbe di nuovo come locomotiva dell’Europa. Ciò che desta preoccupazione è la direzione del treno, ormai opposta alla ragione per cui l’Ue è nata: custodire la pace.