Il manifesto Ue per la giornata europea per la parità retributiva

Il manifesto Ue per la giornata europea per la parità retributiva

Cinquantanove. Questo il numero dei giorni che una donna dovrebbe lavorare in più all’anno per guadagnare quanto un uomo. Le ultime cifre rese note oggi dalla Commissione europea parlano chiaro: il divario retributivo di genere, cioè la differenza media tra la retribuzione oraria di uomini e donne nell’UE, è ancora del 16,2 per cento. La notizia precede la Giornata europea per la parità retributiva, che nel 2013 si celebra il 28 febbraio in tutta l’Ue: la data corrisponde non a caso al 59° giorno dell’anno e sottolinea ancora di più un dato che deve far riflettere.

“Questa giornata serve a ricordarci le disparità di condizioni retributive che ancor oggi le donne subiscono sul mercato del lavoro” , afferma Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia. “Negli ultimi anni il divario si è ridotto, ma è in buona parte dovuto al fatto che gli uomini guadagnano di meno”.Il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro è sancito dai trattati dell’Unione fin dal 1957. “Sarebbe ora di farlo valere ovunque”, aggiunge Reding. “Perciò diamoci da fare per ottenere risultati concreti 365 giorni all’anno”.

Il progetto “Equality Pays Off” (l’uguaglianza paga) intende sensibilizzare le imprese ai vantaggi economici che possono venire dall’uguaglianza e dalla parità di retribuzione tra i sessi, anche attraverso attività di formazione, eventi e strumenti che consentano di ridurre il divario retributivo. Un modo anche per contribuire a raggiungere l’obiettivo della Strategia Europa 2020 e portare il tasso di occupazione al 75 per cento.

Il 21 marzo si riuniranno a Bruxelles 150 imprese provenienti da tutta Europa, proprio per parlare delle cause del gap salariale tra uomini e donne. Un incontro invece sulle buone pratiche sul tema si terrà nel giugno 2013 in Estonia.

Federico Thoman