I timidi segnali di ripresa economica cominciano a far sentire il loro effetto sull’occupazione, specialmente tra i giovanissimi. È quanto emerge dai dati mensili dell’Istat, che rispetto a marzo 2016 fotografano un calo della disoccupazione stabile nella fascia tra i 15 e i 24 anni. In un quadro complessivo, però, ben poco dinamico: il tasso generale infatti non accenna a scendere e risale all’11,7%. Così per la prima volta il numero di disoccupati senior, ossia over 50, supera in termini assoluti quello dei giovani.
Buone notizie – Che sia l’effetto della lieve ripresa europea, della reazione delle imprese alle nuove normative sul lavoro o di un maggior dinamismo, la disoccupazione giovanile è ormai in stabile diminuzione, pur restando a un livello allarmante. Su base annuale, a marzo 2017 a essere senza lavoro era il 34,1% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni, tre punti percentuali netti in meno rispetto all’anno precedente. La tendenza al ribasso appare stabile se si considera che nell’ultimo mese rilevato, quello di marzo, il tasso è calato dello 0,4% rispetto al mese precedente. A suggerire che la sferzata nasca almeno in parte da un maggior dinamismo dei giovani stessi sono i dati forniti dall’Istat sugli inattivi, ossia coloro che hanno smesso di cercare lavoro. A marzo il tasso di inattività è calato di mezzo punto percentuale rispetto a febbraio. Ancor più apprezzabile il dato dei “fratelli maggiori”, compresi tra i 25 e i 34 anni, che indica un calo degli inattivi di 100mila unità rispetto al 2016.
Occupazione stagnante – Se si allarga lo sguardo oltre la platea dei giovani, che restano comunque i più in difficoltà nella ricerca di un lavoro nell’Ue dopo i loro coetanei greci (45,2%) e spagnoli (41,5%), il panorama resta ben poco dinamico. Registra un segno più il numero complessivo di occupati rispetto al precedente trimestre (+0,2), mentre calano nello stesso periodo gli inattivi (32mila in meno). Ma i segnali restano circoscritti: se a crescere nell’ultimo anno sono stati i lavoratori dipendenti, oltre la metà di questi risultano assunti con contratti a termine, i lavoratori indipendenti calano di quasi 100mila unità. Il tasso di disoccupazione complessivo, inoltre, non accenna a diminuire: cresce di un punto decimale nell’ultimo mese e di due su base annuale, attestandosi all’11,7%. Torna così a sfondare quota 3 milioni la cifra complessiva di italiani senza un lavoro tra i 15 e i 64 anni.
Derby tra generazioni – Se a recuperare un briciolo di ottimismo in più sul fronte occupazione sono i giovani, non ci sono novità positive per i lavoratori più anziani. Con l’ulteriore aumento dell’ultimo mese (+0,6%) il tasso di disoccupazione cresce tra gli over 50 al 6,9%, così che per la prima volta i senza lavoro senior superano in termini assoluti quelli nella classe d’età 15-24: 567mila contro 524mila.