«Un ottimo risultato del lavoro di squadra del governo». Queste le parole con cui Giorgia Meloni ha commentato le nomine degli amministratori delegati e dei presidenti delle grandi aziende partecipate dallo Stato. Scelte travagliate che hanno visto la maggioranza divisa. Forza Italia e Lega si sono unite per cercare di evitare il predominio nelle scelte della presidente del Consiglio e di Fratelli d’Italia. La leader, però, è riuscita a ottenere la nomina di Robero Cingolani come ad di Leonardo e di Giuseppina di Foggia come prima donna al vertice di una partecipata pubblica. Mediazione su Enel con Flavio Cattaneo in quota Lega e Paolo Scaroni voluto da Forza Italia. Intanto le quotazioni di Enel perdono oltre il 3% nella mattina del 13 aprile.

ENEL

Flavio Cattaneo, nuovo ad Enel
Fonte: Wikimedia Commons

Flavio Cattaneo – Non è un nome nuovo per il centrodestra. Imprenditore e dirigente d’azienda con laurea in architettura e una frequenza in Sda Bocconi, 59 anni, nel 2003 era stato nominato direttore generale Rai dal governo Berlusconi. Prima (1999) Commissario dell’Ente Fiera Milano che ha trasformato in Spa e di cui è stato presidente e amministratore delegato fino al 2003. Sarà amministratore delegato dell’Enel, ma non è la prima volta che lavora nel settore energia. Tra il 1998 e il 2001, infatti, è stato vicepresidente di AEM (attuale A2A) e dal 2005 al 2014 Ad di Terna, azienda proprietaria della rete di trasmissione elettrica italiana (per Terna l’Ad scelto dal governo è Giuseppina di Foggia, attuale numero uno di Nokia Italia, ndr). Dopo aver diretto Italo, di cui è azionista, come ultimo incarico è stato consigliere di Assicurazioni Generali, ruolo già ricoperto dal 2014 al 2016.

Paolo Scaroni – Ritorno a casa per Scaroni, 76 anni. Amministratore delegato Enel dal 2002 al 2004, nominato dal governo Berlusconi, oggi torna nella veste di presidente. Laurea in economia e commercio alla Bocconi e master alla Columbia University, dopo Enel è passato a essere Ad di Eni fino al 2014. Oltre all’energia, si è occupato di sport come presidente del Vicenza dal 1997 al 1999 ed è attualmente presidente del Milan e consigliere della Lega di Serie A. Nel corso della sua lunga carriera è stato coinvolto in quattro inchieste giudiziarie. Nel 1992, nell’ambito di Mani Pulite, viene accusato di pagare tangenti al Partito Socialista Italiano. Ha ottenuto il patteggiamento a 1 anno e 4 mesi, sotto la soglia che lo avrebbe portato in carcere. Nelle altre tre vicende (reati ambientali legati a inquinamento della centrale Enel di Porto Tolle, Enel/ Saipem Nigeria ed Enel/Saipem Algeria) è sempre stato assolto.

ENI

Claudio De Scalzi, nuovo ad di Eni
Fonte: Wikimedia Commons

Claudio Descalzi – Atto quattro per Claudio Descalzi alla guida di Eni. 68 anni, laureato in fisica, Descalzi è amministratore delegato della multinazionale energetica dal 2014 ed è stato riconfermato, come da pronostico, per altri tre anni dal governo Meloni. La sua carriera in Eni è iniziata oltre quarant’anni fa e il primo incarico è stato quello di ingegnere di giacimento. Da lì, una scalata durante la quale si è seduto al trono di tutte le cariche principali fino a quella di ad. Tra i fondatori della Oil and Gas Climate Initiative, Descalzi fa parte anche del Consiglio Generale e dell’Advisory Board di Confindustria dal 2016.

Giuseppe Zafarana – Comandante generale della Guardia di Finanza e, ora, nuovo presidente di Eni. Si arricchisce la carriera di Giuseppe Zafarana, nativo di Piacenza, 59 anni. Laureato in giurisprudenza e scienze della sicurezza economico-finanziaria, Zafarana è militare dal 1981 e ha operato nei comandi delle Fiamme gialle in varie regioni d’Italia. Dal 2016 al 2018 è stato capo di Stato maggiore del Comando generale. Il suo incarico di Comandante generale sarebbe dovuto scadere il prossimo maggio, ma è stato prorogato di un anno dal governo Draghi.

LEONARDO 

Roberto Cibgolani, nuovo ad di Leonardo
Fonte: Wikimedia Commons

Roberto Cingolani – Da Draghi a Meloni. Da ministro della Transizione ecologica a nuovo amministratore delegato di Leonardo, tra i leader mondiali della difesa e dell’aerospazio. È il percorso di Roberto Cingolani, 61 anni, che a oggi è consigliere per l’energia del governo Meloni. Figlio di un fisico, laureato nella stessa materia del padre, Cingolani ha fatto esperienze in giro per il mondo: in Germania al Max Planck Institut, come professore in Giappone e Stati Uniti. Per 14 anni, dal 2005 al 2019, è stato direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova. Quella di ad non è la prima esperienza in Leonardo: dal 2019 ne è stato responsabile dell’innovazione tecnologica.

Stefano Pontecorvo – Un ambasciatore per la nuova presidenza di Leonardo. Stefano Pontecorvo, 66 anni, diventa leader del cda dopo una vita spesa nelle relazioni internazionali e nelle diplomazie mondiali. La prima esperienza risale al 1985. Nel corso di una carriera quasi quarantennale, Pontecorvo è stato consigliere diplomatico del ministro della Difesa, vice capo missione presso le ambasciate d’Italia a Londra e Mosca, ambasciatore d’Italia in Pakistan. L’ultimo ruolo diplomatico è stato quello di civilian representative per la Nato a Kabul.

POSTE ITALIANE

Matteo Del Fante, ad Poste Italiane
Fonte: Ansa

Matteo Del Fante – Soluzione di continuità. Rimane saldo come amministratore delegato Del Fante che ricopre questo ruolo dal 2017. Dirigente, 55 anni, laurea in economia politica in Bocconi. Buona parte della sua carriera è in Poste Italiane, ma prima è stato direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti dal 2010 al 2014 e direttore generale di Terna dal 2014 al 2017. Agli inizi è stato consigliere delegato di JPMorgan Chase, nella sede di Londra.

Silvia Rovere – La vera new entry. Piemontese classe 1971, sarà presidente di Poste Italiane, pur non avendo hai mai ricoperto ruoli legati al mondo delle telecomunicazioni. Laurea in economia a Torino, Rovere ha oltre vent’anni di esperienza nel private equity (sfera di investimenti finanziari) e nella finanza immobiliare. Dal 2003 al 2005 è stata direttore finanziario di Patrimonio dello Stato (Mef),per programmare i fondi immobiliari pubblici e gli strumenti di valorizzazione e privatizzazione del patrimonio pubblico. Responsabile dello sviluppo aziendale dal 2009 al 2013 per il gruppo Aedes, è attualmente presidente di Confindustria Assoimmobiliare.

TERNA

Giuseppina di Foggia – Obbiettivo raggiunto da Giorgia Meloni. La premier aveva annunciato in occasione della festa delle donna di voler dare la responsabilità di gestire una società partecipata a una donna. Così Giuseppina di Foggia sarà la prima donna Ad di Terna. Un passaggio di consegne, quello con Stefano Donnarumma, che verrà formalizzato nelle prossime ore. 53 anni, laurea in ingegneria elettronica alla Sapienza. Nel 1998 è stata direttrice tecnica di Lucent Technologies ( azienda statunitense di telecomunicazioni). Nel 2016 entra in Nokia Italia di cui attualmente è amministratore delegato e vicepresidente. Nel 2021 è stata inserita da Forbes Italia tra le 100 personalità femminili per leadership e creatività.

Igor De Biasio – Un piede nelle telecomunicazioni e ora anche nell’energia elettrica, come presidente di Terna. Milanese, classe 1997, Igor De Biasio dopo la laurea in scienze politiche alla Cattolica è diventato, a 35 anni, dirigente Philips. Amministratore delegato per Arexpo (società che ha comprato le aree di Expo 2015 e ne ha curato lo sviluppo successivo), nel 2018 è entrato nel consiglio di amministrazione della Rai (in quota Lega). Nel 2022 è stato nominato membro del Consiglio di presidenza e del consiglio generale di Confidustria Radiotelevisione.