Tsipras UeLotta alla corruzione, tagli alla spesa pubblica e energia e sanità per i poveri. Queste le principali misure proposte dal governo di Atene per affrontare la crisi umanitaria greca. La lista di riforme era la condizione che la Grecia doveva soddisfare per avere altri quattro mesi di assistenza finanziaria europea. Richiesta il 20 febbraio dall’Eurogruppo, è arrivata pochi minuti prima della scadenza, alle 23:32 del 23 febbraio. “La lista di Atene è un valido punto di partenza per il successo della revisione”, ha riferito un portavoce Ue. “Ora è necessaria la pronta e determinata applicazione di tutti gli impegni di riforma”.

A quanto si apprende, la lista punta a “bilanciare flessibilità ed equità”. I punti cardine sono una stretta anti-evasione e anti-corruzione, una riforma della burocrazia e dei debiti della pubblica amministrazione verso le aziende. Nello specifico, il governo Tsipras pensa a una patrimoniale da 2,5 miliardi per i greci più ricchi e gli “oligarchi” . Altri 2,5 miliardi dovrebbero arrivare dal recupero crediti rateizzato di tasse arretrate, imprese incluse. Atene intende poi colpire duramente il contrabbando, puntando a recuperare un miliardo e mezzo dal traffico illecito di benzina e altri 800 milioni da quello delle sigarette.

Ma nel mirino c’è anche l’evasione fiscale: il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, ha messo a punto misure per recuperare ulteriori 2,5 miliardi all’anno. “Bisogna evitare sconti ingiustificati e assicurare che tutte le aree della società, specialmente le benestanti, contribuiscano equamente alla spesa”, si legge nel documento. Sulla riduzione dei costi della pubblica amministrazione, la Grecia avvierà una “spending review in ogni area della spesa pubblica”: i ministeri passeranno da 16 a dieci e ci sarà anche un taglio dei consulenti e dei benefit di ministri e parlamentari. La spesa sanitaria sarà rivista, ma “garantendo l’accesso universale”.

Alcune delle misure riducono il tiro delle promesse fatte da Tsipras prima del voto del 25 gennaio. La Grecia si impegna a “non ritirare le privatizzazioni già completate, ma a rivedere quelle non ancora lanciate, migliorando i benefici a lungo termine per il Governo”. Anche il salario minimo sarà deciso “previa consultazione con le istituzioni europee”.

Nel pomeriggio del 24 febbraio l’Eurogruppo si riunirà in teleconferenza per valutare le proposte. Se darà il via libera, i 19 ministri delle Finanze dell’Eurozona dovranno approvare entro la fine della settimana l’estensione degli aiuti. Alcuni Stati – Germania, Finlandia, Estonia e Olanda – dovranno avere però il via libera dei propri parlamenti nazionali. Intanto, martedì mattina, in scia alla notizia della consegna della lista di riforme, la Borsa di Atene ha aperto la seduta in deciso rialzo, più sei per cento,

Angelica D’Errico