L'intervista di Beppe Grillo al giornale tedesco "Bild"

Dopo il “golpettino”, come ha definito l’elezione bis di Giorgio Napolitano, per l’Italia arriva anche la “bancarotta”. Beppe Grillo persevera nello spregiare i giornalisti nostrani e più caustico che mai rilascia una nuova intervista al Bild: “L’Italia in autunno va in bancarotta”, ha dichiarato il leader 5 stelle. E il quotidiano tedesco ci ha fatto un titolone.

L’ex comico genovese, d’altronde, non si è certo risparmiato nelle sue previsioni: “Berlusconi è finito. Le Piccole medie imprese vanno in bancarotta. Fra settembre e ottobre allo Stato finiranno i soldi, e sarà difficile pagare pensioni e stipendi”. Niente di nuovo, per chi avesse sentito un comizio dello Tsunami Tour. Solo che oggi il Movimento 5 stelle, che le elezioni le ha praticamente vinte, ha una delegazione in Parlamento.

Anche se ad alcuni pare se ne chiami fuori: solo ieri il nuovo Capo dello Stato ha parlato dei deputati grillini, apprezzandone l’impegno civico ma sottolineando che esso non deve tradursi in una “deviante contrapposizione” tra palazzo e piazza. “Non c’è rappresentazione democratica senza partiti”, aveva ricordato Napolitano. Ma secondo Grillo “i vecchi partiti stanno per sparire e lottano per la sopravvivenza”. Non è il Movimento 5 Stelle a sabotarli, “sono loro a sabotare se stessi”.

La rielezione di Giorgio Napolitano, foriera di inciucio o larghe intese che dir si voglia, lo dimostra, perché tiene il nuovo fuori dalla porta. “Equivale a un subdolo colpo di stato”, spiega Grillo ai tedeschi. E per salvare l’Italia dalla corruzione che siede a Montecitorio chiede aiuto proprio a loro – scherzando, s’intende: “In Italia siedono in Parlamento ancora 30 parlamentari condannati, con sentenze passate in giudicato, per reati gravi. A me piacerebbe avere anche persone oneste, competenti, professionali, nelle posizioni giuste. In questo senso sarei contento di un’invasione tedesca in Italia”. La vigilia di una nuovo asse Grilllino-Berlino? Di certo le alleanze il leader ligure non le cerca a Roma, ribadendo il suo “no” a nuovi compromessi. Ed esprime preoccupazione per il Paese, sottolineando l’importanza di un partito del “Vaffa”: “La situazione non è da ridere. In Italia c’é una rabbia enorme. Noi teniamo a freno questa rabbia”.

Nel voto di febbraio, i 5 Stelle hanno davvero intercettato la protesta degli elettori. Ma si può dire lo stesso dopo le prime mosse in Parlamento? Nelle regionali in Friuli i grillini erano dati per favoriti, ma hanno perso consensi rispetto alle politiche: 8 punti in meno per Saverio Galluccio, che ha racimolato solo un 19,2%. A chi parla di “flop” Grillo risponde dal suo blog: “Il Movimento 5 Stelle è primo in assoluto”, a livello nazionale. E poi spiega che, nella stessa cabina elettorale, le crocette che ha preso per Camera e Senato sono sempre state più che nelle schede verdi. “Alle elezioni regionali di Febbraio i 5 Stelle presero in Lombardia il 13%, in Molise il 16% e in Lazio 20%. In quella stessa data, però, e in quelle stesse regioni, il MoVimento per le politiche prese in Lombardia il 19%, in Molise e nel Lazio il 27%. L’identica cosa è successa in Friuli Venezia Giulia”.

Insomma, “confrontare i dati elettorali delle regionali e delle politiche, e partire da qui per tentare di dimostrare un calo di consensi in atto verso il Movimento, equivale a produrre un evidente falso”, spiega Grillo. Che cita un sondaggio: “Emg/La7 dà il Movimento primo partito a livello nazionale al 29.1%, il pdl al 27,1% e il pdmenoelle al 20,3%”. Secondo Tecné e Sky Tg24 i grillini sarebbero però davvero in calo: alla Camera prenderebbero il 21,2% (cioè -3 punti rispetto alle ultime elezioni), mentre al Senato arriverebbero al 19,6% (-2,9).

Eva Alberti