Good Neighbour policy. In altre parole: tieniti stretti gli amici e ancor più stretti i nemici. Il Canada ha dichiarato che revocherà le tasse che colpiscono le aziende tecnologiche statunitensi. Dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha interrotto i colloqui con Ottawa per rappresaglia, l’obiettivo canadese è ora raggiungere un nuovo accordo commerciale con Washington. Il ministro delle Finanze Francois-Philippe Champagne, come spiegato in una dichiarazione governativa, ha annunciato oggi 30 giugno che il Canada «ha revocato la tassa sui servizi digitali (dst) in previsione di un accordo commerciale globale reciprocamente vantaggioso con gli Stati Uniti». Da quando è tornato alla Casa Bianca a gennaio 2025, Trump ha anche imposto forti imposte sulle importazioni di acciaio e alluminio, di cui il Canada è il principale fornitore.

Confronti incrociati – Champagne ha dichiarato inoltre che Trump e il primo ministro canadese Mark Carney «hanno concordato che le parti riprenderanno i negoziati al fine di raggiungere un accordo entro il 21 luglio 2025». Non ci sono stati commenti immediati dalla Casa Bianca ma Trump già venerdì 27 giugno ha dichiarato di aver terminato i primi colloqui commerciali. In quell’occasione ha specificato che Ottawa verrà a conoscenza di una nuova aliquota tariffaria sui beni canadesi entro una settimana.

La misura –  La tassa sui servizi digitali è stata emanata lo scorso anno. Si prevedeva che generasse un introito di 5,9 miliardi di dollari canadesi (4,2 miliardi di dollari Usa) in cinque anni. La tassa del tre per cento si applica alle grandi aziende o multinazionali come Alphabet, Amazon e Meta che forniscono servizi digitali ai canadesi. Washington aveva precedentemente richiesto colloqui di risoluzione delle controversie sulla questione. Il Canada è stato risparmiato da alcuni degli alti dazi che Trump ha imposto ad altri Paesi, ma si trova ad affrontare un regime tariffario separato.