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Dopo l’accordo di poche settimane fa con Apple, l’Agenzia delle Entrate mette nel mirino Google

La Guardia di Finanza e l’agenzia delle Entrate presentano il conto a Google. Ed è molto salato. L’accusa è di aver evaso dal 2008 al 2013 almeno 800 milioni di euro, secondo la verifica delle Fiamme Gialle. La società di Mountain View dovrebbe almeno 300 milioni di euro al fisco italiano a titolo di risarcimento. A riportarlo per primo il quotidiano La Repubblica di giovedì 28 gennaio; una notizia poi confermata dalla direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi a Telefisco, l’evento del Gruppo 24 Ore. Sembra che la società americana avesse già cercato un accordo con il fisco italiano negli scorsi mesi, ma la cifra offerta da Mountain View (150 milioni) sarebbe stata giudicata troppo bassa. Il contenzioso potrebbe chiudersi con un accordo per una cifra compresa tra 220 e 270 milioni.

Google, o meglio Alphabet, la holding che controlla il motore di ricerca e le altre attività del gruppo, è accusata da anni di fare politiche di “ottimizzazione fiscale” in Europa. Il colosso del web e altri simili (Amazon, Apple e Facebook) pagherebbero meno tasse del dovuto fatturando i loro profitti negli Stati che offrono le aliquote fiscali più vantaggiose, in particolare l’Irlanda. Dublino garantisce alle aziende che fatturano nei suoi confini una tassazione sui profitti di appena il 12 per cento, mentre negli anni incriminati l’Ires italiana era del 27,5 per cento: più del doppio.

L’Agenzia delle Entrate aveva chiuso solo poche settimane fa un accordo con Apple che prevedeva un risarcimento di 318 milioni a fronte di un mancato pagamento di 880 milioni. Sempre Google invece ha chiuso il suo contenzioso con il fisco britannico negli scorsi giorni, con un risarcimento di 130 milioni di sterline. Una cifra che gran parte della stampa britannica ha definito troppo bassa. Il Times, in particolare, ha fatto i complimenti all’Italia per i suoi successi nei confronti dei giganti del web, in contrasto con i presunti insuccessi di Londra. Anche la Francia, sempre secondo il quotidiano britannico, contesterebbe a Mountain View di aver evaso mezzo miliardo di tasse.

Da più parti in Europa sembra insomma stringersi la morsa nei confronti dei big del business tecnologico. La commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha criticato alla BBC la consuetudine di ottimizzare le tasse e poi pagare come rimborso una frazione di quanto evaso: «I privati e le piccole imprese non hanno il lusso di negoziare quante tasse pagare e dobbiamo fare in modo che non lo abbia nemmeno Google».

Antonio Lusardi