«La Misura di inclusione attiva? Va nella direzione di potenziare la ricerca attiva del lavoro». È quanto afferma Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore del Susini Group STP, in riferimento alla bozza di revisione del Reddito di Cittadinanza che dovrebbe finire sul tavolo del Consiglio dei ministri tra due settimane. Importo, durata e centri per l’impiego le novità principali del progetto. Con questo il governo mira a correggere le storture e rendere più efficiente l’inserimento degli inattivi nel mercato del lavoro.

Reddito di cittadinanza (Ansa)

In generale, secondo le indiscrezioni pubblicate questa mattina dal Corriere della sera, come giudica l’impostazione della Misura di inclusione attiva (Mia)? Sono misure corrette?

La giudico in maniera positiva, credo siano misure corrette che vanno nella giusta direzione.

 

Il sottosegretario al Tesoro Federico Freni ha affermato che il “Mia” nasce dalla volontà di risolvere il tema dell’inserimento nel mercato del lavoro. Crede che le nuove misure riescano a spostare quello che oggi è un sussidio sul versante delle politiche attive?

Di sicuro sì. Abbiamo fatto uno studio e tra dicembre e gennaio scorso è aumentato di oltre 35 mila persone che si sono date disponibili a trovare impiego, cosa che prima non succedeva. Da dicembre, quando c’è stata la rivisitazione del Reddito di cittadinanza, che diminuisce a sette le mensilità di assistenza per gli occupabili, che costringe i lavoratori da 18 a 29 anni a fare un corso di formazione e che prevede la perdita del sussidio qualora si rifiuti anche una proposta di lavoro non congrua, abbiamo visto che ci sono state sia donne che molti uomini sotto i 50 anni che hanno dato la loro disponibilità a trovare un impiego. Ciononostante, nel gennaio 2023 è aumentata l’occupazione. Si sono quindi avute due cose positive: l’aumento dell’occupazione e l’aumento di chi sta andando a cercare lavoro. E questo è dovuto al fatto che c’è stata una stretta sul RdC. E poi un’altra cosa positiva sono state le agevolazioni per le aziende che assumono lavoratori che percepivano il Reddito.

 

Riguardo agli strumenti di politiche attive per il lavoro, crede che l’affiancamento delle agenzie private del lavoro ai centri pubblici per l’impiego riesca a sopperire al fallimento dei navigator?

Non so se riusciranno a sopperire al fallimento ma certamente sono agenzie utili per l’inserimento nel mercato del lavoro. Le agenzie private sono più efficienti perché a loro si rivolgono la maggior parte delle aziende. Le aziende adesso non trovando più presso i centro per l’impiego personali si rivolgono alle agenzie per il lavoro, e queste agenzie vanno a pescare i lavoratori su delle banche dati e quindi sono senz’altro di supporto.

 

L’abbassamento del sussidio per gli occupabili a 375 euro, contestualmente alla congruità anche di contratti brevi (purché superiore ai 30 giorni), può risolvere la carenza di lavoratori stagionali che si è verificata negli scorsi anni?

Di sicuro lo vanno a risolvere. O se non proprio a risolvere, sicuramente ad attenuare. La media di indennità di RdC a persona è stata finora di 580 euro. Per un lavoratore part-time che va a lavorare quattro ore e prende 600 euro era sicuramente più rimanere in casa e fare un lavoro in nero piuttosto che cercare un’occupazione regolare.

 

Spostandoci dal piano delle politiche attive al contrasto alla povertà, crede che quest’aspetto venga indebolito dalle nuove misure in esame?

Sicuramente continua a rimanere un presidio importante. Forse ci sarà da rivedere a rialzo questi 375 euro perché sono pochi e non ci si può arrivare a fine mese. Dovrebbero riuscire a ottimizzare la misura, aumentando l’indennità e facendo controlli più stringenti. Perché sta tutto qui. Prima il RdC era di 18 mesi, prorogabili per altrettanto tempo, e senza controlli si aveva il proprio reddito per 36 mesi e veniva meno il vantaggio di andarsi a cercare un impiego. Invece, per quelli che effettivamente hanno difficoltà (minorenni, over 60 e disabili) le cifre saranno secondo me da rivedere al rialzo. In ogni caso, sono senza ombra di dubbio d’accordo con lo sdoppiamento della misura per gli occupabili e per i non occupabili. Questi ultimi devono continuare a essere aiutati.