Di vera ripresa ancora non si può parlare. Ma almeno il Pil sembra ora frenare la sua retromarcia. Nel terzo trimestre del 2013, l’economia italiana ha registrato una crescita zero, dopo una lunga caduta libera che andava avanti da due anni. Piano con i facili entusiasmi, ha subito avvertito Squinzi, presidente di Confindustria: “La discesa sembra attenuarsi, però non possiamo dire che siamo fuori dalla crisi”. Stessa musica da parte di Confesercenti: “I dati illustrano una situazione economica che sta passando dalla fase recessiva a quella della crescita zero. Ciò vuol dire che la ripresa è ancora lontana, soprattutto per quello che riguarda i consumi – ancora in calo – e la disoccupazione, che è destinata a crescere ancora”.
Insomma, la parola “ripresa”, per ora è ancora tabù. Anche se la maggior parte degli osservatori pare convinto che l’ultimo trimestre del 2013 regalerà finalmente il segno più alla marcia del Pil. “Nel quarto trimestre l’andamento del Pil sarà positivo. Con la ripartenza delle imprese potranno finalmente arrivare miglioramenti per l’occupazione”, ha twittato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Ma bisogna fare i conti anche con il dato annuo del Pil, che registra una variazione dell’-1,8%. Con una situazione di questo tipo, parlare di crescita è ancora prematuro.
L’Istat quantifica poi la crescita del valore aggiunto dell’industria dello 0,2% nel terzo trimestre, rispetto a quello precedente. Variazioni nulle nelle costruzioni e nei servizi, mentre l’agricoltura patisce un calo congiunturale dell’-1,6%. Sul versante import/export, l’Italia ha importato per un 2% in più e ha esportato per uno 0,7% in più.
I consumi finali nazionali registrano una diminuzione dello 0,2%: un dato su cui incide la spesa delle famiglie residenti, mentre la Pubblica amministrazione e le Istituzioni sociali private non registrano variazioni sul versante della spesa.
Negli altri Paesi, il terzo trimestre ha sorriso a Stati Uniti (+0,9%), Regno Unito (+0,8%), Giappone (+0,5%) e Germania (+0,3%). Giù la Francia (-0,1%). Nel complesso, il Pil dei Paesi dell’area Euro è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre è diminuito dello 0,4% su base annua.
Francesco Paolo Giordano