Il presidente del consiglio Giuseppe Conte l’ha definita «un’occasione storica». Per sfruttare al meglio i 750 miliardi di euro del Recovery Fund proposto dalla Commissione Europea, il capo del governo ha convocato durante la conferenza stampa di mercoledì 3 giugno gli Stati Generali dell’Economia. A partecipare saranno «i principali attori del Sistema Italia: non solo maggioranza e opposizione, ma anche tutte le parti sociali, le associazioni di categoria e “le singole menti brillanti”». L’inizio è previsto per lunedì 8 giugno nella cornice di Villa Pamphili a Roma. Tra i temi principali l’utilizzo del Mes, la riforma del fisco e l’alleggerimento della burocrazia. Al tavolo si siederà anche Confindustria nonostante le parole del presidente Carlo Bonomi – definite «infelici» da Conte – verso una politica che «rischia di fare più danni del virus stesso».

Il Premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di mercoledì 3 giugno (Foto Ansa/Claudio Peri)
Piano di rinascita – Gli aiuti messi a disposizione dal Recovery Fund non dovranno essere un tesoretto per il governo di turno, ma una risorsa da condividere con l’intero Paese. Alla base dunque, ha detto Conte, «ci sarà un progetto lungimirante, un piano di rinascita condiviso con l’opposizione e con le migliori forze del Paese». Uno dei temi su cui il Governo si dice pronto a discutere è la riforma del fisco, definito «iniquo e inefficace» dal premier. «Il Sud avrà una attenzione privilegiata. Stiamo lavorando a una fiscalità di vantaggio, da coniugare con investimenti programmati per rilanciare il Meridione». Dal potenziamento dell’alta velocità ferroviaria fino al ponte sullo Stretto, che verrà valutato «senza pregiudizi». Ai tavoli di confronto si parlerà anche di Mes (Meccanismo europeo di stabilità), con una decisione «condivisa con il Parlamento quando avremo in mano tutti i regolamenti e le previsioni di prestito». E poi una burocrazia più snella, nuove norme per il reato di abuso d’ufficio e misure una tantum a favore di settori come il turismo e l’artigianato. Infine, la volontà del Premier di riaprire le scuole a settembre «in presenza e con aule rinnovate».
«Parole infelici» – Durante la conferenza stampa, Conte ha commentato anche le parole del numero uno di Confindustria Paolo Bonomi. «Ho letto qualche dichiarazione del neopresidente Bonomi. Quell’espressione è sicuramente infelice e la rimando al mittente». Nei giorni scorsi, l’industriale già leader di Assolombarda, l’associazione tra le imprese della provincia di Milano, aveva accusato la politica italiana di «rischiare di fare più danni del virus stesso». Il capo del Governo si è detto ben disposto al dialogo: «Sono sicuro che Confindustria porterà idee lungimiranti, che non si limiteranno solo alla riduzione delle tasse, ma progetti di grande respiro e impatto per il futuro e il benessere collettivo del paese. Sarò ben lieto di potermi confrontare con loro durante gli Stati Generali dell’Economia».
Meloni: «Solo nuove promesse» – Reazioni contrastanti da parte della politica alla conferenza di Conte. Forza Italia ha già intensificato i dialoghi con la maggioranza (in particolare Pd e Iv), mentre Matteo Salvini rimane sulla difensiva e invita il governo a «non escludere l’opposizione come fatto finora». Dura invece la posizione della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Palazzo Chigi continua a fare nuove promesse con un atteggiamento surreale. Annunciano cose bellissime cose senza però realizzarle». La presidente del gruppo misto al Senato Loredana De Petris (LeU) si dice soddisfatta del coinvolgimento di tutte le forze politiche, ma sposta l’attenzione sull’importanza di una riconversione ecologica e di un green new deal.