Cibo, bevande e tabacco sono gli unici settori produttivi in crescita, insieme all’energia (che costa sempre di più). Tutto il resto è in costante calo da due anni. Il documento pubblicato dall’Istat il 12 febbraio ha ribadito la discesa della produzione industriale che per il 2024 segna un -3,5%. Ancora peggio il confronto annuale su dicembre che dal 2023 all’anno successivo crolla del 7,1%.

Produzione industriale, graduatoria dei settori dicembre 2024.
Fonte: Istat
Il rapporto – La produzione industriale è in calo da febbraio 2023, e cioè dalla fine del periodo di ripresa dopo il crollo dovuto al lockdown per la pandemia da Covid-19. Due anni in cui quasi tutti i settori produttivi hanno registrato trasversalmente una decrescita. A dicembre 2024 il punto più basso per ora rilevato, con «flessioni particolarmente marcate» nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-23,6%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-18,3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-14,6%). In termini generali, una differenza in negativo del 7,1% rispetto a un anno fa. Se si considera il trimestre, il calo è dell’1,2 rispetto ai tre precedenti. Gli unici settori in crescita sono l’energia (+5,5%) e l’attività estrattiva (+17,4%). In negativo anche cibo e bevande che invece continuano ad avere un trend stabile sui 12 mesi. A influenzare il dato particolarmente basso dell’automotive c’è la generale crisi del settore e, in Italia, il ricorso della multinazionale Stellantis alla cassa integrazione e ad altri provvedimenti.
Le reazioni – «Di fronte a questa Caporetto, qualunque governo degno di questo nome correrebbe ai ripari». Ha commentato così i dati dell’industria relativi al 2024 Antonio Misiani, senatore e responsabile economia del Partito Democratico, che ha aggiunto: «Non possiamo rimanere impassibili di fronte alla desertificazione industriale del Paese, il governo venga in parlamento a spiegare». Il Movimento 5 Stelle ha chiesto le dimissioni di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che si è difeso: «La crisi o la contrazione della produzione industriale non è italiana, è europea». La Cgil ha parlato di «industria morente, non vale la pena citare i settori in calo, la crisi è trasversale. Il governo racconta successi che non esistono». Ha espresso preoccupazione anche Daniela Fumarola, neoeletta segretaria della Cisl nell’ultima assemblea generale a cui ha partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Produzione industriale 2019-2024, indice destagionalizzato e media mobile a tre mesi.
Fonte: Istat, Produzione industriale dicembre 2024, 12 febbraio 2025