Vendite ancora in calo, ma arriva qualche segnale positivo da parte di imprese e consumatori. Queste le due novità principali presenti nell’ultimo rapporto Istat sul commercio per il 2014 presentato giovedì 26 febbraio.
Per il terzo anno consecutivo il settore è in crisi, tra 2013 e 2014 ha subito un calo dell’1,2 per cento. L’istituto nazionale di statistica ha rilevato che rispetto a novembre 2014 c’è stata una diminuzione dello 0,2 per cento nelle vendite di prodotti alimentari e non alimentari. C’è qualche segnale positivo per la grande distribuzione: i dati segnalano un miglioramento del settore dello 0,6 per cento rispetto a dicembre 2013, in flessione invece le aziende più piccole (-0,4 per cento).
Se per i consumi non ci sono novità confortanti, la fiducia dei consumatori è aumentata notevolmente nell’ultimo anno: a febbraio l’indice che misura l’ottimismo è salito a 110,9 punti (a gennaio erano 104,4), il dato migliore registrato dal giugno del 2002. Le motivazioni, secondo Istat, sono da ricollegare all’elezione del nuovo presidente della Repubblica e al lancio del Quantitative Easing della Bce di Draghi. Le misure prese dalla Banca Centrale Europea a gennaio hanno dato un’iniezione di ottimismo anche alle imprese, secondo Istat l’indice di fiducia ha raggiunto i livelli massimi dal giugno del 2011, portandosi a 94,9 punti dai 91,6 di gennaio.
Per quanto riguarda la ritrovata fiducia dei cittadini, secondo Istat il fattore che ha inciso di più è la componente personale, che sale lievemente, passando da 102,2 a 103,7 punti. Questa è la parte di indice costruita in base ai giudizi e alle attese sull’andamento economico complessivo del Paese, oltre che a quelle sulle prospettive di lavoro. Tra tante notizie negative, ci sono anche dei piccoli spiragli di ripresa.
Cecilia Mussi