Torna a salire, dopo 4 anni di miglioramenti, la povertà assoluta in Italia, anche per effetto della pandemia. A renderlo noto è l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), che stima una crescita dell’1,3% per le famiglie e dell’1,7% per gli individui. Il governo, però, è pronto a correre ai ripari con il decreto Sostegno, 32 miliardi di euro per aiutare imprese, partite iva e famiglie a fronteggiare le conseguenze della crisi innescata dal virus Covid 19.

Indennizzi – Due miliardi per vaccini e terapie anti-Covid, licenziamenti bloccati fino a giugno, sospensione delle nuove cartelle fiscali e congedi parentali, con uno stanzioamento di circa 200 milioni, per i genitori degli alunni che fanno didattica a distanza: queste alcune delle misure indicate nella bozza preliminare del decreto Sostegno, il provvedimento che rimpiazza la quinta versione del decreto Ristori, che sarà oggetto di riunioni continue per arrivare, entro 7-10 giorni, a uno schema condiviso di interventi. Nella lista dei sussidi figurano anche ristori a fondo perduto per 2,7 milioni di attività con un fatturato fino a 5 milioni di euro, tra imprese e professionisti, colpite dalla crisi.

Quattro fasce di indennizzo – Lo schema prevede 4 fasce di indennizzo: il 30% dei ricavi persi da imprese e professionisti con un fatturato fino a 100 mila euro annuo, il 25% alle attività con un fatturato da 101 a 400 mila euro, il 20% della perdita per chi ha un fatturato da 401 a 1 milione l’anno e al 15% per imprese da 1 a 5 milioni. Il ristoro, inoltre, non sarà più erogato in base ai codici Ateco, che definiscono le attività, ma sulla base del calo del fatturato calcolato sull’annualità. L’indennizzo spetta alle attività che dimostrino una perdita del 33% nel 2020 rispetto al 2019, calcolata sul confronto tra la media mensile del fatturato del 2019 e la media di quello 2020.

Salute – L’obiettivo è quello di finanziare i vaccini, implementare i piani per il trasporto e potenziare la somministrazione, che nella prima fase dovrebbe coinvolgere i medici di famiglia e poi, nella seconda, anche i farmacisti.

Lavoro – Tra le misure discusse figurano il blocco dei licenziamenti fino al fino al 30 giugno, il rifinanziamento della cassa integrazione e l’introduzione di nuovi paletti all’accesso agli ammortizzatori. Si ragiona anche sul prolungamento della Naspi, ossia il reddito di emergenza, il rifinanziamento del fondo sociale per l’occupazione, un ulteriore miliardo di euro da destinare al reddito di cittadinanza e un miliardo di indennità per i lavoratori stagionali, dello spettacolo e del turismo.

«No al cashback»  – Giorgia Meloni propone di aggiungere ai 32 milardi di aiuti altri 5 miliardi, da sottrarre al programma di rimborsi sull’emissione degli scontrini, il cosiddetto cashback: «Un provvedimento inutile e sbagliato – ha scritto la leader di Fratelli d’Italia in una lettera a Mario Draghi. -. Chiediamo che i 5 miliardi stanziati per il cashback siano meglio utilizzati per dare respiro alle imprese in difficoltà, sostenere il tessuto produttivo e tutelare i posti di lavoro». Il cashbak è tra le misure a suo tempo adottate dal governo Conte 2 per incentivatre la lotta all’evasione fiscale.