«L’economia italiana mantiene un profilo espansivo». In altre parole, continua a crescere. A dirlo è l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana rilasciata nella mattina del 6 marzo, a poche ore dal risultato del voto. Ma la nota, va chiarito, è stata chiusa dall’istituto di statistica prima della diffusione dei risultati elettorali.

Il quadro internazionale – La nota rappresenta di fatto una fotografia dell’economia italiana nel mese di febbraio, ma serve anche a disegnare gli scenari macroeconomici dei prossimi mesi. Nelle tre pagine del suo report, l’Istat comincia ricordando il contesto internazionale da cui esce un quadro tutto sommato positivo, con il Pil degli Usa al +0,6% nel quarto trimestre del 2017. Stesso ritmo di crescita anche per l’area euro, dove però il tasso di disoccupazione a gennaio è rimasto inalterato rispetto a dicembre (8,6%). Per quanto riguarda il commercio mondiale, l’Istat rileva che lo scorso anno si è dimostrato un periodo complessivamente favorevole, con un +4,5% su base annua.

Il quadro italiano – Passando all’analisi della congiuntura italiana l’Istat rileva come, nel quarto trimestre del 2017, l’economia sia stata trainata da esportazioni e settore manifatturiero, due aree che «esprimono segnali di forte dinamismo». Nello stesso periodo il Pil è cresciuto dello 0,3%, in leggero rallentamento rispetto ai due trimestri precedenti (0,4). Per quanto riguarda il mercato del lavoro i principali indicatori si mantengono sui livelli dei mesi precedenti. Nel trimestre novembre-gennaio il tasso di occupazione è stazionario rispetto al trimestre precedente, mentre diminuisce il tasso di disoccupazione (-0,1%) e aumenta quello di inattività (+0,1%). Le prospettive per l’occupazione nei prossimi mesi si mantengono stabili. Un dato positivo è rappresentato infine dalla produttività del lavoro, uno dei punti deboli dell’economia italiana: a fine 2017, secondo l’Istat, si è risvegliata. Gli indici relativi a questa voce hanno infatti cambiato rotta e ora puntano verso l’alto: «Secondo i dati trimestrali di contabilità nazionale, in presenza di aumenti moderati sia delle ore lavorate sia della unità di lavoro, nel quarto trimestre la produttività del lavoro è migliorata utilizzando entrambe le misure». In altre parole, il Pil è aumentato in misura maggiore rispetto all’input di lavoro e quindi ogni posizione e ora impiegata hanno fruttato di più rispetto al periodo precedente.

Le prospettive nel breve periodo – La nota mensile si chiude con le prospettive di breve termine, dove si evidenzia che «a febbraio l’indice del clima di fiducia dei consumatori è rimasto stabile a seguito di un peggioramento delle aspettative sulla situazione economica del Paese e sulla disoccupazione». Il cosiddetto indicatore anticipatore, una sorta di spia di quel che avverrà, rimane stabile su livelli elevati, confermando quindi le tendenze di espansione dell’economia italiana nel breve periodo.