Gli italiani fanno sempre meno acquisti e quando proprio non ne possono fare a meno entrano nei discount. Lo dicono i dati dell’Istat, secondo cui nel mese di settembre la vendita al dettaglio ha registrato un calo dello 0,1% rispetto ad agosto e dello 0,5% rispetto al 2013. La crisi spinge sempre più persone ad abbandonare il negozio sotto casa a favore di chi offre prezzi più bassi: i discount registrano infatti un balzo del 3,4 %. La Coldiretti calcola che a fare la scorta di alimenti in offerta è ormai un italiano su tre e ben 15,4 milioni mettono nel carrello solo lo stretto indispensabile.
Se le famiglie ricorrono sempre di più al cibo low-cost, a soffrire, di conseguenza, sono supermercati e ipermercati: per loro clienti in calo dello 0,6% e del 2,5%. La crisi cambia le abitudini degli italiani, che, accantonate le perplessità verso le sottomarche, ormai da un anno a questa parte si fidano sempre di più dei discount: se nel 2007, infatti, solo il 9,7 % degli italiani li sceglieva, già nel 2013 – secondo l’istituto di statistica – si era passati al 12,5%. E il trend sembra destinato a crescere ancora.
Al cibo e a certe tradizioni gli italiani proprio non rinunciano, quindi, e per far quadrare i conti dicono addio a vecchi lussi come gioielli e orologi: qui i consumi calano di più del 2%.
Dati che per il Codacons sono “allarmanti”: “i cali – denuncia l’associazione dei consumatori – si aggiungono ad altri cali, uccidendo il settore del commercio, portando i negozi al fallimento e alimentando la disoccupazione”. Il bonus di 80 euro del governo Renzi non è dunque servito a nulla? Per il Codacons non ci sono dubbi: “non ha prodotto il minimo effetto sull’economia del paese”.
Chiara Severgnini
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