Nella battaglia tra crescita dei salari e andamento dei prezzi chi ci ha rimesso sono state le famiglie. Questo emerge dall’ultimo rapporto trimestrale dell’Istat che analizza la situazione delle finanze pubbliche e dei nuclei in un periodo-chiave come quello tra luglio e settembre scorsi, segnato da turbolenze politiche e finanziarie.

Le famiglie– Nel terzo periodo dell’anno scorso, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0.1% rispetto al precedente trimestre, mentre i consumi sono cresciuti dello 0.3%. Ciò ha portato a un leggero calo della loro propensione al risparmio, che si è quindi attestato all’8.3%. A fronte di un leggero aumento dell’inflazione dello 0.3%, il potere d’acquisto è quindi sceso dello 0.2% senza però modificare il livello dei consumi in volume, come segnala l’Istat. Inoltre è stata registrata una pressione fiscale nel terzo trimestre pari al 40.4%, in crescita dello 0.1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I conti pubblici– Le questioni politiche e il rialzo dello spread tra Btp e Bund tedeschi hanno inciso sui conti delle amministrazioni pubbliche. Infatti la spesa per interessi è cresciuta di 1,7 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2017, segnando un +12% rispetto allo scorso anno e arrivando a superare i 16 miliardi di euro. Quest’aumento è stato bilanciato da quello dell’avanzo primario, dovuto a una minore incidenza del deficit della Pubblica amministrazione sul Pil, attestatosi all’1,7% e in leggero miglioramento rispetto all’1,8% del 2017. Il rapporto segnala altre modifiche per quanto riguarda le PA, che hanno registrato un saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) in positivo e un’incidenza sul Pil al 2.0%, a fronte dell’1.6% del terzo trimestre del 2017.

I dati delle società– Il rapporto Istat ha registrato alcuni dati relativi alle società non finanziarie, che hanno registrato una quota di profitto pari al 41.4%, in calo dello 0.9% rispetto al precedente trimestre, e un tasso di investimento del 22.2%, in aumento dello 0.1% rispetto all’ultimo periodo, con una crescita degli investimenti fissi lordi dello 0.2%.