Il lungo corteggiamento di Lufthansa a Ita Airways è giunto al termine. La Commissione europea ha dato il via libera alle nozze tra le due compagnie aeree, con la garanzia del rispetto di alcune condizioni imposte da Bruxelles a tutela della concorrenza. Un accordo preliminare tra il ministero dell’economia italiano e Lufthansa per la cessione di una quota di minoranza di Ita al colosso dei cieli tedesco era arrivato già da oltre un anno, ma l’approvazione alla fusione da parte dell’esecutivo Ue è arrivata solo il 3 luglio (a ridosso della scadenza, fissata per il 4).

L’iter d’acquisto – La transizione dovrà avvenire in più fasi. Il Mef cederà una quota del 41% di Ita a Lufthansa, attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro. In un secondo momento il gruppo tedesco ne acquisirà il 90%, per poi arrivare al 100% soltanto nell’ultima fase, entro il 2033, per un investimento totale di 829 milioni. Fino a quel momento il Mef manterrà una partecipazione in Ita.

Italia e Ue soddisfatti – «Un successo italiano, europeo e tedesco» secondo il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. «Oggi chiudiamo una storica e annosa vicenda, quella del vettore nazionale e poi Ita. Roma diventerà l’hub di riferimento per l’America e l’Africa», ha dichiarato durante la conferenza stampa al Tesoro. Questione, quella dell’ex Alitalia (ora Ita Airways), che negli anni è costata alle casse dello Stato circa 12 miliardi di euro. Per questo motivo, il governo ha espresso grande soddisfazione nell’essere riuscito a mettere un punto alla vicenda: «I contribuenti italiani smetteranno finalmente di pagare di tasca propria inefficienze di gestioni del passato», ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari. L’accordo soddisfa anche l’Unione europea, come ha sottolineato la commissaria per la concorrenza, Margrethe Vestager: «Il pacchetto di rimedi proposto da Lufthansa e dal Mef risponde pienamente alle nostre preoccupazioni in materia di concorrenza garantendo che rimanga un livello sufficiente di pressione concorrenziale su tutte le rotte pertinenti».

Le condizioni dell’Ue  La trattative per dare il via libera alla fusione sono durate circa 7 mesi. Alla fine Ita e Lufthansa hanno presentato un pacchetto di rimedi volto a soddisfare le osservazioni dell’esecutivo comunitario. La premessa per l’approvazione delle nozze prevede che nello scalo di Milano-Linate, così come sulle rotte di corto raggio tra l’Italia e l’Europa centrale e sui lunghi collegamenti tra l’aeroporto internazionale di Fiumicino e il Nord America si aprano le porte ad altre compagnie aeree, in modo da garantire agli utenti una scelta più varia nei prezzi e nei servizi. Ita e Lufthansa dovranno cedere tra i 30 e i 34 voli giornalieri nell’hub lombardo ad altre compagnie aeree, per subentrare ai tedeschi e creare nuovi collegamenti che possano essere competitivi. La partita si gioca anche sui voli a corto raggio. Per le rotte intraeuropee in cui si crea una sovrapposizione, la coppia italo-tedesca ha previsto di consentire l’aumento della concorrenza, anche attraverso accordi di collaborazione per un periodo di 5 anni. Il punto forse più ostico e difficile da risolvere è stato, però, quello sui voli da Fiumicino diretti verso il Nord America. Il patto prevede che a fare da competitor a Ita-Lufthansa sarà un vettore capace di offrire voli diretti o, in alternativa, due vettori già presenti che possano operare con uno scalo nei loro hub europei. A patto, però, che i prezzi siano competitivi e che il viaggio non duri più di 3 ore rispetto alle tratte dirette. Per siglare le intese con le compagnie concorrenti, Roma e Francoforte avranno tempo fino a novembre.