L’hanno definita «l’ennesimo schiaffo ai cittadini» (Capezzone, portavoce Pdl), «schiaffo a chi non arriva alla fine del mese» (Ignazio Messina, segretario nazionale Idv), e ancora «mancata occasione di ossigeno» (Carlo Sangalli, presidente Confcommercio). Luigi Angeletti, leader della Uil, predice un futuro aumento della disoccupazione. La legge di stabilità, approvata ieri con la fiducia in Senato a mezzanotte passata, porta scontento su più fronti. Ma quali misure contiene?
La prima tranche di provvedimenti riguarda il fisco. Detrazioni Irpef per i redditi fino a 35 mila euro, con un massimo di sgravio di 230 euro annui per le fasce più basse, quelle comprese tra i 15 mila e 18 mila euro. Chi invece le tasse non le ha proprio pagate, potrà farlo senza gli interessi. Una delle novità inserite nel maxi-emendamento elaborato dalla Commissione Bilanci del Senato riguarda le cartelle esattoriali di Equitalia, che potranno essere saldate senza pagare la mora. Uno sconto che potrebbe addolcire la battaglia tra fisco e contribuenti e far recuperare risorse allo Stato.
Rimane il nodo sulla tassazione immobiliare, ampiamente rimaneggiato dal maxi-emendamento. L’imposta unica comunale (Iuc) ha sostituito la Trise, ma non semplifica le cose. E’ infatti una tassa tripartita, composta da Imu, ma solo per le seconde case sfitte e le abitazioni di lusso, Tari (rifiuti) e Tasi (servizi comunali). Quest’ultima tassa verrà pagata in parte anche dagli inquilini e potrà avere un’aliquota compresa da un minimo dell’1 a un massimo del 2,5 per mille, a discrezione dell’amministrazione locale. Sempre i Comuni potranno concedere detrazioni ai nuclei familiari attingendo a un fondo di 500 milioni di euro.
Nel settore del welfare, aiuti ulteriori alle fasce basse (fino a 400 euro a famiglia, su criterio Isee) arrivano dai prelievi straordinari sulle pensioni d’oro: 6 per cento su quelle oltre i 90 mila euro, 12 per cento sopra i 128 mila e 18 per cento per quelle oltre i 193 mila.
Slitta invece lo sblocco dell’indicizzazione piena delle pensioni che superano di tre volte l’assegno minimo, cioè 495 euro al mese. Più sale l’importo della pensione, più s’abbassa la rivalutazione. Quelle oltre i 1.443 euro avranno un’indicizzazione del 90 per cento, quelle sopra le quattro volte avranno il 75 per cento, e infine dai 2.405 euro in poi 50 per cento.
Rimangono in sospeso anche la norma sulla privatizzazione delle spiagge e i finanziamenti agli stadi, per cui verranno stanziati solo 10 milioni di euro entro il prossimo anno per lavori di manutenzione. Confermati invece i fondi per Capitaneria di porto, Guardia Costiera e Guardia di Finanza, che riceveranno 370 milioni nell’arco di sei anni per comprare risorse più moderne. Ora la discussione sulla manovra passerà alla Camera.
Susanna Combusti