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L’Eurotower, nuova sede della Bce a Francoforte

Il quadro economico europeo migliora, grazie all’euro debole e alla politica monetaria della Banca centrale europea, ma “l’Italia necessita di ulteriori riforme per crescere”. Nel suo bollettino economico mensile, la Bce non ha risparmiato critiche al nostro Paese. Secondo i tecnici dell’Eurotower, riforme “significative” del mercato del lavoro e liberalizzazioni, attuate tempestivamente, potrebbero far crescere il Pil italiano di oltre il 10% nel lungo periodo.

Arriva il richiamo sulla disciplina dei conti per Italia e Belgio: per la Bce “la gravità degli squilibri sta aumentando in diversi Paesi” in maniera “preoccupante”, tanto da sollevare dubbi “sull’applicazione e sull’efficacia del meccanismo preventivo”. Anche se la Commissione Europea ha deciso di non aprire una procedura per il deficit eccessivo, “continua a esservi un notevole scostamento dallo sforzo strutturale richiesto nell’ambito della regola del debito”. In altre parole, la situazione del debito italiano non sta migliorando, nemmeno in un momento in cui la congiuntura economica internazionale appare favorevole, con l’aggravante del mancato risanamento dei conti nel 2014-2015.

Migliorano le stime di crescita dell’Eurozona per quest’anno e per il prossimo, grazie “agli effetti favorevoli del calo delle quotazioni petrolifere, dell’indebolimento del tasso di cambio dell’euro e all’impatto delle recenti misure di politica monetaria”. Cresce l’export spinto “dai guadagni di competitività di prezzo e dalla ripresa mondiale”, mentre il massiccio acquisito di titoli di Stato (Quantatitive easing), lanciato da Mario Draghi, “ha già prodotto un sostanziale allentamento delle condizioni finanziarie generali”. Gli analisti della Bce hanno quindi alzato le previsioni del Pil dell’Eurozona portandole all’1,5% nel 2015 e all’1,9% per il 2016.

Segnali positivi dai mercati del lavoro in Europa, con l’occupazione che “sta migliorando gradualmente”. I migliori risultati arrivano dalla Germania, ma anche dai Paesi che mostrano attualmente i tassi di disoccupazione più alti, Spagna, Portogallo e Grecia. E anche in Italia c’è qualche indicazione di una timida inversione di tendenza.

“Le regole si rispettano anche facendo le riforme”, ha risposto alle rilevazioni dell’Eurotower il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Intervenendo alla Luiss di Roma, il ministro ha poi ribadito che è sbagliato applicare meccanicamente la regola europea sul debito e che “se le regole si rivelano inadeguate ad affrontare circostanze eccezionali, quali una recessione prolungata, si rischia un fallimento delle istituzioni”.

Simone Gorla