Corruzione, frodi, indebitamento, squilibrio del carico fiscale. A parlare è Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, alla conferenza d’inaugurazione dell’anno giudiziario. Secondo quanto rilevato dall’organo dei magistrati contabili, in Italia la corruzione ha assunto una “natura sistemica”, che “oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione pregiudica l’economia della nazione”. Sotto accusa anche le frodi legate all’illecito utilizzo dei fondi UE, le quali, secondo il procuratore Salvatore Nottola, negli ultimi dieci anni hanno determinato “la sottrazione al bilancio dell’Unione europea di oltre 1 miliardo di euro”.
Proprio la situazione economica ricade al centro delle attenzioni della Corte, che ha segnalato come “l’asimmetria tra gli effetti restrittivi” delle ripetute manovre correttive del disavanzo pubblico e “l’impatto positivo degli interventi di sostegno genera un equilibrio fragile”. Il nuovo esecutivo, aggiunge il presidente Giampaolino, sarà dunque chiamato a “generare una più equilibrata composizione di entrate e spese” e ad alleggerire la pressione fiscale. Secondo i magistrati, un mancato intervento in questi due campi porterebbe il Paese davanti al “pericolo di un avvitamento”.
A dimostrazione della precaria situazione nazionale, il procuratore Nottola ha infine sottolineato il debito di 34 miliardi che grava sulle spalle degli enti locali “costituiti e partecipati”: “La gestione spesso sfugge al controllo dell’ente stesso”, sul quale comunque gravano “le conseguenze dannose di una gestione disavveduta o di comportamenti illeciti, a volte anche delittuosi”.
Carlo Marsilli