Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti

È nella sua funzione di “cane da guardia” del Governo sull’uso del denaro pubblico che la Corte dei Conti tira le fila sul bilancio dello Stato, con la sua relazione per il 2012. Un periodo di transizione politica ed economica per l’Italia, all’insegna della razionalizzazione della spesa e di un cantiere di riforme tuttora aperto.

Ne esce un resoconto sul bilancio critico nei confronti dei tagli lineari, della sanità, e degli squilibri nell’allocazione delle risorse. I magistrati chiedono che i tagli con l’accetta vengano superati. Luigi Giampaolino, presidente della Corte dal 2010, parla di una indifferibile revisione della spesa. Sono esauriti “i margini offerti dal ricorso ai tagli lineari”. E ora è tempo di agire “sui “guasti” degli stessi sui servizi”. Il Presidente della Corte ne è certo: l’Italia deve riflettere sul suo futuro e avere il coraggio di guardarsi allo specchio, scoprendosi diversa. “Il rafforzamento degli interventi sulla spesa pubblica e dell’azione di efficientamento vanno intesi anche nel significato di ripensamento delle modalità di prestazione dei servizi in relazione alle aspettative dei cittadini in un contesto sociale e demografico profondamente mutato”.

Gli fa eco Rita Arrigoni, Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite della Corte. “Restano segnali di debolezza per il nostro Paese. La recessione sta erodendo il potenziale produttivo del nostro Paese”. Quanto all’eliminazione degli sprechi e alla “spending review”, l’analisi dei magistrati contabili, volta a eliminare gli sprechi e le spese non produttive, ha messo nero su bianco i passi in avanti dell’ultimo Governo. Il contenimento della spesa del personale, la riorganizzazione di alcuni comparti, la soppressione di Enti e Organismi, gli obblighi di trasparenza nelle procedure di affidamento e la verifica dell’assenza di motivi di incompatibilità di incarichi, nonché la crescita del processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione, sono ottimi presupposti per il risanamento dei conti. Ancora da rimodellare invece l’allocazione delle risorse in base alle competenze ministeriali,  per evitare gli attuali squilibri e sovrapposizioni. Ma soprattutto le criticità del sistema sanitario, che non riesce a fornire un servizio soddisfacente. Tra le questioni da risolvere, le liste d’attesa, il funzionamento dei pronti soccorso “spesso in difficoltà”, la sostenibilità dei ticket.

Silvia Ricciardi