Janet Yellen, presidente della Federal Reserve (foto Ansa)

Janet Yellen, 69 anni, presidente della Federal Reserve (foto Ansa)

Le borse europee sembrano credere nella ripresa americana. E, all’indomani della decisione della Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti, di alzare i tassi d’interesse dello 0,25%, aprono tutte in forte rialzo. Milano cresce del 2%, in linea con Parigi (+2,2%) e Francoforte (+2,1%) e un passo avanti a Londra (+1,5%). Una fiducia condivisa, per il momento, anche dai listini asiatici, che hanno chiuso tutti con il segno più.

Una decisione attesa da mesi, quella della Fed. Che mette fine al denaro a costo zero e chiude un’era, iniziata nel 2006 e proseguita con la crisi del 2008. Quando la Banca centrale degli Stati Uniti, per far fronte al periodo di difficoltà finanziarie, aveva deciso di inondare il mercato di liquidità. Ora, invece, gli Usa sembrano sicuri della propria ripresa economica e la reputano forte al punto da reggere un costo del denaro più alto: «Le condizioni che avevamo posto, riguardo l’occupazione e l’inflazione, sono state soddisfatte o sono in corso di essere realizzate», ha dichiarato Janet Yellen, presidente della Fed,.

Se è vero che la disoccupazione è scesa al 5%, l’inflazione è ancora molto lontana dall’obiettivo previsto del 2%. Ma dalla Banca centrale degli Stati Uniti sono convinti che le cose cambieranno nel «medio termine», entro il 2018. Una mossa, quella della crescita dei tassi, che comunque «non va esagerata», ha subito aggiunto Yellen, sottolineando che gli eventuali nuovi interventi saranno «graduali». Un aumento nel segno della prudenza, quindi, nonostante la decisione di agire sia stata presa all’unanimità dalla commissione.

Andrea Cominetti